Da Hayez a Boldini: Paggio
“Roberto Fontana dipinse una testina di Paggio in una rozza cripta dipinta a metà delle scale; Vespasiano Bignami vi lascio un affresco, L’Allegria, che fa sparir ogni umor nero dal cervello di chi l’ha appena guardata“, citazione dal libro: “Milano Visione”.
Abbiamo annunciato settimana scorsa, l’evento che si terrà il 1° aprile presso la mostra d’Arte a Brescia. All’iniziativa parteciperà anche Cisano Bergamasco, organizzando una visita ad hoc tramite il Comune di Cisano, la Biblioteca e l’Associazione La Gemma.
Questa settimana la mia attenzione si è fermata sul dipinto di Roberto Fontana: un olio su tela, dalle dimensioni 83×60,5 e fa parte della collezione courtesy, Quadreria dell’800.
L’opera si può collocare nel periodo artistico della Scapigliatura (seconda metà dell’800): Era stato il Milanese Cletto Arrighi a denominare nel romanzo “La Scapigliatura e il 6 febbraio” (1861), quel periodo culturale che stava proliferando soprattutto nell’alta borghesia. Nasce e progredisce soprattutto tra i giovani di allora, un periodo irrequieto dettato dal vivere disordinato e che aveva dato origine alla cosiddetta “Boheme”.
Caratteristica del periodo è una crisi tra artista/intellettuale, e società produttiva. In una società dove la borghesia sta avanzando sempre più come forza sociale ed economica, gli artisti si vedono trattati come “oggetti”, le opere d’arte come meri prodotti di consumo da inserire nel mercato.
A questo, i cosiddetti Scapigliati, si ribellano: la prima innovazione fu nella scelta di temi non impegnativi, volti alle passioni comuni, moltissimi ritratti, di amici, committenti ecc…
Quanto alla tecnica utilizzata ci viene in aiuto Camillo Boito, nella descrizione delle opere artistiche di Tranquillo Cremona: ” Questa pittura ricorda vedute della lanterna magica, quando non si è ancora trovato il giusto fuoco della lente, e la immagine già si distingue, ma immersa in un vapore e quasi diremmo aeriforme“. L’obiettivo degli scapigliati è quello di suggerire senza andare nel dettaglio, suscitare sensazioni attraverso le sfumature cromatiche.
Ma ora passiamo al dipinto in questione: Figura femminile o anche denominata Paggio. Un ritratto, quello rappresentato di un paggio o forse di una donna, per questo il titolo doppio dell’opera. Notiamo, come già detto, le pennellate non del tutto definite, nello stesso tempo una cura nei dettagli, anche se comunque solo accennati nel panneggio che veste il soggetto.
Inoltre, notiamo il gioco tra il chiaro scuro, le luci e le ombre che si intersecano nella rappresentazione. Non ultimo il fatto che il soggetto, un tripudio di colori, che crea netto contrasto con lo sfondo scuro, monotematico. Infine, la sinestesia: il piacere che prova la ragazza nell’odorare il fiore e che allo stesso tempo ricorda la persona che lo ha donato.
Ricordo che le iscrizioni per partecipare alla visita, avvengono presso la Biblioteca di Cisano Bergamasco, come da locandina.