Presentato il Quaderno Ecomuseale “Le nostre montagne”
Ieri pomeriggio, presso il complesso conventuale di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte, nell’ambito degli eventi de “L’Estate di San Martino 2017” a cura della Comunità Montana Valle San Martino, è stato presentato il nuovo “Quaderno ecomuseale” della collana di “San Martino”, dedicato alle nostre montagne, curato dallo studioso e scrittore Ruggero Meles.
In realtà il “Quaderno” era stato presentato in anteprima un anno fa a Caprino Bergamasco e ne abbiamo dato conto sul nostro sito a questo link:
Nell’articolo si leggeva che avevamo avuto il privilegio di leggere una stesura quasi definitiva del “Quaderno” che sarebbe uscito a dicembre 2016, ma una serie di problemi ne hanno impedito la stampa e solo ora la pubblicazione “Le nostre montagne” è disponibile ed è stato diffuso al pubblico che ha affollato la sala conferenze ex-refettorio del Lavello e possiamo finalmente apprezzare la versione definitiva con le belle foto di Alessia Scaglia e le illustrazioni d’epoca scelte dall’Autore.
Fabio Bonaiti, Coordinatore dell’Ecomuseo Valle San Martino, ha introdotto il convegno dedicato alle nostre montagne spiegando la storia e la funzione dell’Ecomuseo. Funzione importante, diciamo noi, perché persegue l’obiettivo di valorizzare e promuovere il diffuso patrimonio culturale e ambientale della nostra valle.
Ruggero Meles, come aveva già fatto l’anno scorso, ha suggerito una affascinante teoria: “Per visitare una mostra, una chiesa o un qualsiasi monumento è necessario recarsi sul luogo prescelto, leggere le iscrizioni e studiarsi le pubblicazioni che parlano dell’oggetto della nostra visita. Per osservare le montagne basta alzare la testa e far correre lo sguardo. Cosa c’è di più adatto ad un ecomuseo di un paesaggio con montagne che ogni giorno si offre agli occhi degli uomini che abitano ai piedi di queste splendide prime grandi rughe che si incontrano venendo dalla pianura?”
Da questa affermazione, che condividiamo pienamente, Ruggero in modo appassionato e coinvolgente ci ha raccontato la storia delle montagne della nostra valle e degli uomini e delle donne che l’hanno percorse e le hanno abitate.
Ma, rispetto all’anno scorso, c’è stata anche la buona notizia che uno dei “semi” che l’Autore si augurava fossero piantati, quello di pensare ad un percorso che porti dalle montagne della Valle San Martino alla Dorsale Orobica Lecchese (DOL), si è concretizzato questa Estate con la quinta edizione di “In viaggio sulle Orobie”, organizzata dalla Rivista Orobie, il cui neo direttore, Paolo Confalonieri, ha fatto ieri il suo primo intervento pubblico. I viaggiatori hanno percorso in tre giorni, dal 13 al 16 luglio, un trekking per riscoprire e far conoscere la DOL, partendo dalla Valtellina per arrivare alle Piane di Almenno.
Il convegno ha visto il contributo di Patrizio Rigodanza, cartografo ed editore, che ha presentato il lavoro delle carte inerenti il territorio della Val San Martino, di Luca Rota, che ha sottolineato il legame tra l’uomo e il territorio e l’importanza delle carte geografiche ed escursionistiche di recente produzione, nonché la loro funzione culturale e formativa; Demetrio Perucchini, alpinista e attivista del Gruppo Amici Monte Ocone, che ha presentato la recentissima Ferrata realizzata sul Monte Ocone.
Gli interventi di Nevio lo Martire, Presidente della Fondazione del Monastero del Lavello e di Carlo Greppi, Presidente della Comunità Montana Valle San Martino, hanno concluso il Convegno che ha visto la partecipazione di tantissimi appassionati di montagna.
Nelle foto di Giorgio Toneatto (che ringraziamo per la preziosa collaborazione), alcuni momenti del Convegno.
Grazie a te Fabio, sia per la precisazione del nome del Presidente (ho corretto l’articolo), sia per le altre puntualizzazioni, tutte sacrosante.
Grazie infinite, Sergio, sia per la presenza in sala sia per il puntuale e dettagliato resoconto. Tre piccole segnalazioni, se mi concedi: 1) Il Presidente della Comunità Montana si chiama Carlo Greppi; 2) Il ritardo di un anno è sicuramente tecnico ma, come ho ben spiegato nella mia introduzione, lo slittamento è stato voluto proprio per poter presentare il quaderno in un contesto che un anno fa era inimmaginabile; 3) Inoltre, sempre come ho detto sabato, su mandato della Regione Lombardia, che ci ha appena riconfermato il riconoscimento, l’Ecomuseo, che opera a favore del patrimonio diffuso della Val San Martino, si candida altresì a giocare un ruolo fondamentale nella stesura del Piano Paesaggistico Regionale e nell’attuazione dei PIC (Piani Integrati della Cultura).