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Roba seria, non stiamo mica giocando…

In questi giorni si fa un gran parlare del costo dei sacchetti biodegradabili che siamo costretti ad usare dal 1° gennaio quando acquistiamo frutta e verdura al supermercato. Sono in ballo cifre da capogiro. Si ipotizza che in un anno ogni famiglia potrebbe spendere sino a 10 euro.

Invece, non ha suscitato altrettanta indignazione l’inchiesta “L’Italia delle Slot”, promossa dal Gruppo GEDI e consultabile dal 16 dicembre su Repubblica.it e sui siti dei quotidiani locali.

Vogliamo per un attimo accendere un riflettore su questo fenomeno, inopinatamente oscurato dai sacchetti biodegradabili?

Noi italiani, nel 2016, abbiamo dato in pasto alle oltre 400 mila slot machine disseminate nei locali pubblici del territorio nazionale, la bazzecola di 95 miliardi di euro (non mi sono sbagliato: novantacinque miliardi di euro). Tanto per fare un confronto che dia senso alle cifre, la legge finanziaria di un anno si aggira sui 20 miliardi,

La Lombardia che, giustamente, non vuol essere seconda a nessuno, primeggia tra le regioni con 10 miliardi spesi tra slot e video lottery.

Gli abitanti di Monte Marenzo, che dagli autori della ricerca sono stati considerati virtuosi e poco inclini al gioco, nel 2016 hanno alimentato le cinque macchinette presenti per 276 mila euro, 143 € pro capite. Un po’ più gaudenti quelli di Torre de’ Busi, con la loro bella spesa di 453 euro pro capite per abitante, che alla fine dell’anno (sempre nel 2016) hanno totalizzato la sommetta di 941 mila euro.

Se volete divertirvi a spulciare i dati dei singoli comuni il sito è http://lab.gruppoespresso.it/finegil/2017/italia-delle-slot/

Non so se questa montagna di denaro è stata contata precisamente al centesimo, ma se anche fosse la metà della metà, la vergogna sarebbe tale che non ci rimane altro che nascondere la testa in un sacchetto biodegradabile.

3 pensieri su “Roba seria, non stiamo mica giocando…”

  1. Non condivido l’ultima parte del commento di Marilena, i sacchetti in mater-bi sono biodegradabili al 100% e possono essere riutilizzati per la raccolta dell’umido in alternativa ai classici sacchetti che vengono distribuiti dai comuni o acquistati direttamente dai cittadini. I sacchetti in plastica utilizzati fino ad ora sono un rifiuto, che a causa della mancanza di una filiera/tecnologia di recupero finiscono inceneriti o in discarica o spesso come successo ultimamente vanno a fuoco nei depositi di stoccaggio quasi sempre fuori norma. Paesi come Senegal e Costa D’Avorio hanno bandito la vendita sul loro territorio di sacchetti in plastica. E poi smettiamola con dubbi e le supposizioni che dietro a determinate scelte ci siano sempre questioni di interesse economico e guardiamo al fatto che togliendo migliaia di sacchetti di plastica e altri imballaggi dai rifiuti si riesca gradualmente a diminuire la quantità di rifiuti prodotti.

  2. stupefacente il tempo che molti buttano via insieme ai soldi, Stupefacente anche i mass media che riescono a farci trapelare solo alcune notizie. Considerando il commento di Toneatto mi trovo proprio d’accordo perchè nella nostra famiglia allargata ai miei figli nessuno di noi 6 si è mai avvicinato a qualsivoglia tipo di gioco d’azzardo, esclusa la tombola di fine d’anno. Dubito che coloro che spendono questi soldi siano gli stessi che urlano contro i sacchetti. Resta comunque un po’ l’idea della bufala che questi sacchetti siano veramente biodegradabili e aiutino a non inquinare. Permettetemi di avere il dubbio che a guadagnare miliardi sia l’azienda che detiene il 90 per cento della produzione italiana di sacchetti simili e non l’ambiente

  3. Le considerazioni di Angelo sono condivisibili e giustamente preoccupate per la passione smodata che ha assalito la popolazione italiana; che il fenomeno fosse grave e importante era già percepito come sensazione ma a sentire i dati c’è di che farsi accapponare la pelle! Mi veniva una considerazione aggiuntiva: visto che a Calolziocorte dove risiedo, la cifra pro capite è di 679,5 euro nell’anno 2016 e visto che nè io nè mia moglie frequentiamo questo mondo non spendendo perciò quella cifra, è evidente che altri spenderanno molto più dei 679,5 euro a loro assegnati ma si accolleranno anche la nostra quota…..non riesco ad immaginare la vergogna che proverei se mi trovassi in quelle condizioni!

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