Il Capitano l’è ferito, storia degli ospedali militari di Lecco
Presentato ieri sera, a Monte Marenzo, il libro di Angelo Faccinetto, “Il capitano l’è ferito. Appunti per una storia degli ospedali militari a Lecco”.
La serata è stata organizzata dalla Biblioteca Comunale, dalla nostra Associazione UPper e dal Gruppo Alpini di Monte Marenzo. Mauro Bonfanti, componente del direttivo della sezione di Lecco della Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, ha portato i saluti e il ringraziamento agli organizzatori dell’incontro.
La pubblicazione di questa ricerca è stata proprio voluta da questo sodalizio affinché, come si legge nella prefazione, “E’ fondamentale tramandare la memoria di quello che è stato in quei luoghi – gli ospedali militari – insieme di dolore e speranza”. Frase dettata dal reduce Giuseppe Faccinetto prima di morire al figlio Angelo, autore del libro.
Dopo una breve presentazione di Angelo Gandolfi, Angelo Faccinetto ha ripercorso dettagliatamente la storia semisconosciuta degli ospedali militari di Lecco, che hanno curato e assistito i soldati feriti, o ammalati, impegnati in tutte le guerre che hanno coinvolto per un intero secolo l’Italia, dal Risorgimento all’ultima Guerra Mondiale.
Sì avete letto bene. Il primo presidio ospedaliero militare è stato istituito durante il regno Lombardo – Veneto nel 1848 presso l’edificio attualmente sede municipale del comune di Lecco, quando questi contava una popolazione di poco superiore ai 4 mila abitanti. I ricoverati lombardi, piemontesi e austriaci, provenivano dai lontani campi di battaglia di Pastrengo, Curtatone e Montanara, Goito. Questa caratteristica di prestare cure a combattenti schierati in fronti avversi rimarrà una costante nell’arco di tempo in cui funzionarono questi ospedali. Una pratica salvaguardata, in verità con grande fatica, persino durante l’ultimo conflitto nel biennio terribile 1943 – ’45 della Guerra di Liberazione, dove gli scontri armati avvenivano sul territorio di Lecco. Nelle corsie dell’ospedale, ora sede dell’Istituto Tecnico Badoni, si assistevano i soldati del dissolto regio esercito, i repubblichini della RSI, i Partigiani.
Il libro, edito da Cattaneo, è ricco di dati, storie e personaggi che meritano di essere conosciuti. E’ la narrazione di un aspetto molto particolare di Lecco, gli ospedali militari, ma ne esce uno spaccato molto articolato del nostro territorio nel corso di un secolo segnato da guerre tremende. I bracci di ferro tra il comune e i comandi militari sulle sedi degli ospedali, crediti e debiti mai saldati delle spese, le crocerossine e i volontari, programmi di alfabetizzazione e formazione dei mutilati, armi devastanti e tecniche mediche rudimentali, burocrazie e delazioni nel biennio 1943 – ’45, ma anche grandi slanci di solidarietà nella cura dei sofferenti, di grande valore etico e umano.
Angelo Faccinetto, grazie ai lunghi anni di giornalismo e autore di pubblicazioni su temi sociali ed economici, ha saputo raccontare tutto questo con la precisione di un ricercatore, con uno stile di pregevole leggibilità e, in alcune pagine, particolarmente coinvolgente.
E’ un libro che consigliamo.