In ricordo di Ezio Bosso
Sono le 9.47 e non ho ancora acceso il computer, non mi sono collegato ai notiziari, la TV è spenta.
Arriva un messaggio sul telefonino da Carlo Limonta: “Ciao Sergio. E’ morto Ezio Bosso. Una grande perdita.”
Carlo è il videomaker che ha realizzato il montaggio del nostro video “Un sentiero per tutti” e si ricorda bene che noi di UPper abbiamo avuto un contatto con il Maestro Bosso proprio per la musica del film.
Già alla prima stesura della sceneggiatura avevo immaginato l’inizio della storia che dovevamo narrare e, mentre mi figuravo il dialogo tra Alberto ed Uber al buio, pensavo a quale musica potesse partire non appena le immagini avrebbero scoperto il paesaggio intorno al nostro sentiero al Pertus.
La musica più adatta mi sembrò quella di Ezio Bosso che avevo ascoltato durante la visione del film “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores. Il brano era “Rumba verso il buco” sulle immagini di quei bambini che corrono liberi nel grano.
Ecco. Quelle note piene di gioia mi sembravano le più adatte a raccontare anche la felicità di Uber che poteva “andare da solo”, lui ipovedente, sul nostro “Sentiero per tutti”.
Contattai per mail Ezio Bosso e alla fine l’autorizzazione all’uso di quel brano arrivò.
Ne siamo ancora grati all’autore.
Ricordo Ezio Bosso nel programma televisivo “Che storia è la musica”; il Maestro sapeva avvicinarci alla musica con grande levità, ironia, sapere, coinvolgimento.
Come sapeva aiutare con la musicoterapia i piccoli pazienti del Policlinico Sant’ Orsola-Malpighi di Bologna, o il coro di uomini e donne Papageno nella Casa Circondariale Dozza di Bologna.
Già, una grande perdita davvero.
Un vuoto al cuore, stamattina, come per una persona che conosci, alla notizia improvvisa, benché fosse nota la situazione.
Un artista speciale, un musicista che riusciva (con grande generosità) a farti – come dire? – “sentire in orchestra”, come se ne facessi parte. Che sapeva raccontare la musica e farla sentire, a chi ascoltava, come se ciascuno di noi, in qualche strano modo, contribuisse a farla nascere dal proprio intimo. Che storia, davvero, la musica, così!
A chi gli aveva chiesto, negli ultimi tempi, che cosa avrebbe fatto appena libero dal lockdown, Ezio Bosso aveva risposto: “Abbraccerò un albero”. Ci mancherà tanto.