8 marzo con la poesia
Oggi 8 marzo. Sì festa della donna, d’accordo. Ma noi di UPper lo abbiamo detto tante volte: per noi è l’8 (lotto) tutti i giorni. E abbiamo anche ideato uno spettacolo di teatro civile con “Io sono la mia opera”, che ha messo in scena la discriminazione e la violenza contro la donna (qui alcuni brani in un video).
Oggi 8 marzo non vogliamo ribadire quello che tanti altri faranno oggi sulla condizione della donna.
Una delle sei interpreti di quello spettacolo era Aurora Spreafico.
Proprio l’altro giorno ho ricevuto per posta il suo libro di poesia Cavallucci, edito da AttraVerso.
Ho centellinato le pagine del libro. E dico sempre che non si può (né si deve) giudicare la poesia. Soprattutto quando non si hanno gli strumenti per farlo. Però, come per la musica, puoi subito emozionarti. E la poesia di Aurora, sì, ti emoziona.
Sono assolutamente d’accordo con Jonathan Lazzini che ha fatto la prefazione al libro di Aurora: “I versi di Aurora non si esauriscono alla fine dell’inchiostro che li delinea. Vanno oltre l’immaginato. Riescono a permeare la carne del fruitore e a scuoterla dall’interno. Se la poesia non è solo un esercizio di stile o una noiosa moda di esprimersi, allora Aurora ha fatto centro.”
Una poesia per l’8 marzo? Sì, Angelo ne è convinto: “Nell’anima gentile delle donne si trovano le ragioni per un mondo migliore. L’8 marzo ce lo ricorda anche attraverso la poesia, che è musica, linguaggio universale.”
Oggi 8 marzo vogliamo allora dare spazio ad una poesia di Aurora.
Si asciugano le lacrime
sul dorso del poeta
si annida la rondine
tra le rughe del suo viso
posa la piuma.
Oggi non è tempo
sostiene l’albero maestro.
La carta si bagna di un ultimo pensiero
un’ape mormora la sua prigionia
e io non ricordo più le tue mani.