A Bihać i beni raccolti per “Emergenza Bosnia” da Associazione Spazio Condiviso
Lunedì 22 febbraio 2021 i beni raccolti durante la campagna “Emergenza Bosnia”, promossa dall’Associazione Spazio Condiviso di Calolziocorte, con Mir Sada – Lecco e Qui Lecco Libera, hanno raggiunto le porte di Bihać, nel cantone di Una-Sana (Confine nordoccidentale della Bosnia Erzegovina). I 27 bancali di indumenti invernali e sacchi a pelo sono stati stoccati dai volontari e dalle volontarie di No Name Kitchen, in un magazzino di proprietà di Caritas Bosnia.
A entrambe le organizzazioni va la nostra gratitudine, come a tutta la rete di donatori che ha reso possibile realizzare questo importante intervento.
Altri 8 bancali sono invece rimasti in deposito nei magazzini della Calisped srl di Bosisio Parini, azienda lecchese che ci ha supportati nella preparazione del carico e nelle procedure formali di autorizzazione del viaggio e del transito di beni. I bancali saranno spediti in una seconda occasione o saranno indirizzati ad altre situazioni di emergenza umanitaria.
L’impegno di Spazio Condiviso, per i prossimi giorni, sarà incontrare in forma virtuale i donatori e tutti gli interessati, per condividere una “rendicontazione sociale” di quanto realizzato e, soprattutto, per rilanciare una riflessione sul “confine orientale”. Vogliamo continuare a tenere alta l’attenzione su quanto quotidianamente accade e mantenere vivo il legame di solidarietà che si è costruito attorno a questa raccolta. Una solidarietà che rivendichiamo come necessità preziosa per tutti e per la quale ci battiamo costantemente.
Purtroppo, le recenti accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, attivisti dell’Associazione Linea d’Ombra, dimostrano come l’aiuto concreto ai migranti della rotta balcanica sia un’onta per alcune delle istituzioni repubblicane.
Gian Andrea e Lorena, da anni, soccorrono chi arriva, stremato, a Trieste; lo fanno nel modo più concreto possibile, curando le ferite dei piedi di chi conclude il “game” e riesce ad attraversare i confini. Lo fanno con viaggi periodici tra la Croazia e la Bosnia per incontrare chi rimane “indietro”, lontano dal sogno, se così possiamo definirlo, di presentare un’istanza di Diritto di asilo in un paese dove sia, quantomeno, presa in considerazione. Lo fanno raccontando ciò che vedono, con l’umanità e il rispetto negli occhi.
«Io penso che l’attività di Linea d’Ombra ODV sia la piena e consapevole attuazione di principi riconosciuti dal diritto internazionale. Siamo in presenza di criminalizzazione del diritto al soccorso. Non vorrei si confondesse con l’indecente termine “buonismo” quello che è, in realtà, il rispetto della Costituzione italiana, delle Convenzioni internazionali e dei valori ispiratori dell’UE» (Luigi Manconi – Sociologo e già Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato)
È profondamente ingiusto tacciare la solidarietà di reato.
La “buona riuscita” della Campagna Bosnia, per noi piccolo ma importante progetto di Resistenza, si scontra con l’ingiustizia di tutti i giorni, quella che, inesorabile, si abbatte sulle vicende degli ultimi e delle ultime di qualsivoglia nazione. Nel nostro piccolo continueremo a sostenere e stare dalla parte di chi si impegna per un mondo migliore.
I volontari e le volontarie di Spazio Condiviso