Io sto con Mimmo Lucano
Due anni fa, il 10 settembre 2019, la Fondazione “È stato il vento” rispondeva così ad una nostra mail che chiedeva il patrocinio ed il logo della Fondazione per un nostro progetto teatrale (purtroppo poi bloccato per il Covid), che voleva coinvolgere anche Mimmo Lucano insieme a Riccardo Gatti di Open Arms e il padre comboniano Alex Zanotelli: “Ciao, conosco bene Riccardo Gatti e Alex Zanotelli fa parte della Fondazione. Non ci sono problemi per il patrocinio e il logo. Diverso è avere la presenza di Domenico Lucano perché raramente acconsente di essere presente.”
Un anno fa, il 30 ottobre 2020 a Palmi, è stata bruciata l’auto di Enzo Infantino, presidente della Fondazione “È stato il vento”, nata per sostenere il progetto di accoglienza sviluppato da Mimmo Lucano a Riace.
Ieri, 30 settembre 2021, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, fautore di uno dei più lodati modelli di accoglienza dei migranti, è stato condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi, quasi il doppio della pena richiesta dell’accusa.
Se posso utilizzare questo nostro sito per esprimere un’opinione, dico che una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia. Mimmo Lucano non ha rubato un centesimo, non si è arricchito sulle spalle dei migranti. Una durissima sentenza che condanna ideali e pratiche di solidarietà, che criminalizza un pensiero che mette al centro i diritti delle persone.
Tutti coloro che hanno incontrato Mimmo Lucano, gli hanno parlato, lo hanno guardato, hanno avuto la certezza che a muoverlo non è stata la ricchezza, la politica o la gloria, ma l’esaltazione di servire una legge più grande, quella dell’uguaglianza e del diritto alla dignità di ogni essere umano (legge che in Italia è affermata dalla Costituzione).
E tanto per citare qualcuno ben più importante di me…
Dalla lettera del 12 dicembre 2016 di Papa Francesco a Mimmo Lucano (pagg. 52/53 del libro Mimmo Lucano-Il Fuorilegge. Serie bianca Feltrinelli). ” … caro fratello Sindaco, conosco le sue iniziative le sue lotte personali e le sue sofferenze; le esprimo perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete. Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi e mi mandi buena onda”“.
Allibiti per una sentenza che condanna chi si spende per aiutare persone che provengono da paesi che vivono difficoltà per noi impensabili. Oggi abbiamo sfogliato la Repubblica, Domani e Avvenire e su Avvenire abbiamo trovato la notizia di un Comitato Promotore firmato da tante persone del panorama culturale italiano. É importante che questa sentenza venga ribaltata perchè come diceva Vittorio Arrigoni “RESTIAMO UMANI”
Ma andassero a mettere in galera chi veramente fa del male e delinque, profonda ingiustizia
Se Mimmo Lucano ha rubato è giusto che lo condannino, se ha ucciso o arrecato sofferenza o danno alle persone è giusto che la pena sia dura, se ha offeso la dignità e i valori delle persone deve renderne conto davanti alla giustizia. Ma se è vero che Mimmo Lucano ha ridato dignità e una vita normale ai più disperati tra i disperati, se ha salvato persone dal degrado morale e civile, non traendo nessun vantaggio personale se non quello di non perdere la propria umanità, allora Mimmo Lucano deve essere libero e liberato. Non lo è oggi ma lo sarà domani e, come sempre è stato, le leggi si adegueranno alla potenza concreta dell’esperienza.
E tacciano quelli che potendo fare del bene hanno preferito umiliare gli indifesi, ignorare chi si aggrappava a un pezzo di legno alla deriva nel Mediterraneo.