Troppi consumi: da ieri siamo in debito con il Pianeta. Che dicono la politica e gli Influencer?
Ieri, 29 luglio, è stato il giorno in cui il bilancio tra risorse rinnovabili e consumi va in rosso. Non solo risorse di energia, ma anche alimentari. Lo chiamano Earth Overshoot Day e da oggi siamo ufficialmente in debito con il Pianeta. In sette mesi abbiamo fatto fuori la scorta di dodici mesi, consumando beni naturali che il nostro pianeta non è in grado di rigenerare, tagliando foreste che servono a riossigenare l’aria che respiriamo, pescando pesci che nei nostri mari già scarseggiano, prelevando acqua da fonti che non si ricaricano.
Nel 1970, per esempio, la giornata era caduta il 29 dicembre. Impressionante come siamo arrivati a questo punto. Ecco le date di overshoot day degli anni scorsi:
- 1971 – 21 Dicembre
- 1981 – 12 Novembre
- 1991 – 11 Ottobre
- 2001 – 23 Settembre
- 2011 – 5 Agosto
- 2021 – 29 Luglio
Secondo alcune stime, per vivere con le risorse che attualmente utilizziamo, avremmo bisogno di 1 pianeta e mezzo. Continuando di questo passo, le Terre necessarie a garantirci un rifornimento costante di risorse diventerebbero 2 entro il 2050.
Ma che dicono gli influencer nostrani e mondiali?
Occupati come sono a far passare messaggi pubblicitari i “persuasori del nulla” non hanno detto una parola né scritto una riga al riguardo.
Che dice la politica nostrana e quella mondiale? Che sta facendo concretamente per non far spremere il nostro pianeta ed equilibrare i consumi?
Eppure il problema riguarda tutti noi.
Come avevamo scritto già in un precedente post 10 anni fa, (e dove spiegavamo nel dettaglio cosa vuol dire Earth Overshoot Day https://www.unpaeseperstarbene.it/2011/27-settembre-2011-earth-overshoot-day/ ), il problema riguarda anche noi a Monte Marenzo.
Quindi partiamo da noi: impegniamoci, ogni giorno ed in ogni circostanza, ad avere uno stile di vita con un impatto ambientale meno devastante. La cultura può servire a farci capire come fare. Studiamo e poi applichiamoci seriamente. I nostri figli stanno già pagando la nostra trascuratezza in tema economico. O meglio pagano la crisi prodotta da un sistema capitalista dissennato. La stessa trascuratezza che ci fa consumare a dismisura e che mette a rischio anche l’ambiente in cui viviamo e nel quale devono vivere i nostri figli.