Dall’Argentina con amore
Un viaggio di 12.000 chilometri per scoprire Calolziocorte. Nei giorni scorsi i discendenti di Camillo Valsecchi, calolziese emigrato in Sudamerica a fine ‘800, sono voluti tornare in Val San Martino alla ricerca delle loro origini, incontrando una vera e propria delegazione di “cugini” calolziesi.
Una reunion nata grazie ai social.
“Alcuni anni fa – racconta Giancarlo Valsecchi –tramite Facebook siamo stati contattati da Marcelo Valsecchi, un sacerdote argentino alla ricerca di informazioni sui propri avi, che lui sapeva essere stati originari proprio di Calolzio. Dopo alcune verifiche e approfondimenti, ripescando nei cassetti vecchie lettere ed in particolare una fotografia che i nostri nonni si erano scambiati negli anni ‘40, abbiamo potuto verificare che in effetti eravamo “noi” i cugini che stava cercando. E’ stata una sorpresa inaspettata: sapevo che avevamo dei lontani parenti in Argentina – discendenti di un lontano “zio” emigrato – ma avevamo ormai perso ogni traccia ed ogni contatto”.
E così è stato anche possibile ricostruire la storia delle famiglie, risalendo a Giuseppe Valsecchi, vissuto a Calolzio intorno al 1860, l’ultimo avo in comune: suo figlio Camillo nel 1883 lasciò la Val San Martino per l’Argentina, esportando così il cognome Valsecchi nella zona di Rosario.
Dopo quei primi contatti via mail, i rapporti tra i due rami famigliari si sono mantenuti e venerdì in stazione a Calolzio è arrivata Stella Maris Valsecchi con il marito Bernardo e le figlie Carlita e Belen.
Ad attenderli una schiera di “cugini italiani” con cui hanno potuto visitare i luoghi delle loro origini ed in particolare la cascina che ancora oggi si trova in località Cantelli da dove Camillo è partito in cerca di fortuna.
“Gli “argentini” hanno amato moltissimo il nostro territorio, rimanendo colpiti dalla bellezza dell’Adda e delle montagne, panorami diversissimi da quelli di Rosario, la città di oltre 1 un milione di abitanti dove vivono. Per loro questa visita ha avuto un sapore molto particolare, una vera e propria riscoperta delle origini: hanno conosciuto quei luoghi di cui hanno sentito parlare fin da piccoli” racconta ancora Giancarlo. “Prima di salutarci, i cugini ha voluto scattare un immancabile selfie di ricordo: i due rami discendenti di Giuseppe Valsecchi – quello italiano e quello argentino – si sono ritrovati in una stessa foto 150 anni dopo la partenza di Camillo da Calolzio”.
Paolo Valsecchi