In viaggio con gli amici
Quando mi è possibile accompagno i miei amici che vanno per il mondo a fare delle cose belle.
In questi giorni sono con il mio carissimo amico dr. Annibale Casati, già sindaco di Caprino Bergamasco, volontario per oltre un mese in Malawi.
Nella prima tappa siamo da suor Mariangela, nella sua missione e ospedale a Matumba, ci si arriva dopo 50 km di sterrato. Si trova al confine nord ovest col Mozambico, nel distretto della città di Dedza, sempre in Malawi. Credetemi, è fuori dal mondo. Provate a chiedere in giro, nessuno saprà dirvi qual è la capitale del Malawi.
Questa notte sono nati quattro bambini, uno con parto podalico ed uno nato per strada.
Niente è più sereno del riposo serale, con una brezza fresca (siamo a 1.300 s.l.m.) circondato da una comunità viva e gioiosa: frotte di bambini che giocano con meravigliosi giocattoli costruiti dalla fantasia, seduti accanto alle nonne dalla memoria con radici che affondano in un mondo antico.
Poi ci spostiamo più a Sud, a Balaka da padre Mario. L’incontro e la cena fraterna è occasione di canti e ritmi coinvolgenti, capaci di chiamare al ballo anche le mie gambe morte.
La sua missione è un punto di riferimento importante per il territorio perché fortemente impegnata su scuola, sanità, lavoro. Capito? Da noi questi diritti fondamentali non sono sempre la nostra missione principale.
Contemporaneamente sono in viaggio in America Latina. Accompagno un altro carissimo amico, Donato Di Santo, in missione speciale del Governo italiano per raccogliere il sostegno della candidatura di Roma per l’expo mondiale del 2030. Sino ad ora abbiamo incontrato le delegazioni dei governi della Colombia, dell’Ecuador, di Panama e della Repubblica Dominicana.
Con Donato (è quello con capelli e barba bianchi) ho un’amicizia che risale a quando
eravamo molto più giovani. Partito da Lecco avendo con sé solo tanta volontà e intelligenza, ha studiato e dedicato la sua vita alle relazioni con il Centrosud del Continente americano, tanto da diventarne il massimo conoscitore italiano. Non si contano le iniziative, i progetti, gli scambi che ha realizzato nel segno della cooperazione tra i popoli. E’ quello che io intendo come uomo di pace.
Angelo Gandolfi
P.S. – Annibale e Donato mi fanno partecipare al viaggio con foto e scritti, con spirito e pensiero. Purtroppo il corpo si intestardisce a restare in via Prato della Sorte a Monte Marenzo. Così è.
Ardelia Gandolfi scrive:
Grazie Angelo di avermi fatto dono con i tuoi scritti la conoscenza di persone che portano nei Paesi più poveri del mondo i veri valori della vita.
Grazie, Ardelia.
Il report di viaggio scritto da Angelo è coinvolgente, mi piace molto. La scrittura ed il modo in cui ci fa conoscere i suoi amici ci introducono in un mondo in cui le persone sono concentrare ad affrontare e risolvere problemi primari, pratici di una vita quotidiana dura , durissima ma densa di soddisfazioni “con la nascita di quattro bambini, in una una comunità viva e gioiosa con bambini che giocano con meravigliosi giocattoli costruiti dalla fantasia, seduti accanto alle nonne, niente è più sereno del riposo serale”
Mi chiedo quanti bambini oggi, nel nostro ricco paese riescano a costruire dei giocattoli con la propria fantasia. E poi Donato, che nel propio nome ha il suo destino.
Grazie Angelo per avermi fatto girare lo sguardo su chi è poco guardato
Grazie Angelo, è bello rivedere Donato di Santo,con la memoria si torna indietro di tanti anni, quando veniva spesso a Monte Marenzo.e soprattutto grazie al modo del volontariato,che è la vera(forse unica)forza sana, dell’Italia.
Gerry