Bisogna dare atto all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Cattaneo di avere nel 2014 creduto alla bontà del progetto di istituire un asilo nido a Monte Marenzo. Pochi ci credevano e lo manifestavano con le motivazioni più diverse: il comune è troppo piccolo per reggere un nido, metterà il bilancio in difficoltà, nascono pochi bambini, ecc. In alcuni non mancò un malcelato retropensiero ideologico avverso al ruolo della mamma che per alcune ore cede la cura e l’educazione del bimbo piccolo piccolo ad una struttura pubblica.

Invece la scommessa è stata vinta. Grazie alla coprogettazione con la cooperativa Specchio Magico si è ristrutturato lo stabile adattandolo ai piccoli utenti, si è avviata una gestione avanzata dal punto di vista pedagogico, si è fatta una politica di contenimento delle tariffe. Tutti aspetti che hanno portato l’asilo nido Liquirizia ad essere un polo attrattivo per tutto il circondario, non solo occupando tutti i posti accreditati dagli istituti di controllo, ma creando una lista d’attesa non indifferente.

Si è passati dai primi 18 posti agli attuali 24, e ora Liquirizia è pronta per l’ampliamento della capacità di ricezione sino a 40 posti, come da nuova CPE perfezionata in data 30.11.2022 con nota prot. n. 7963.

Ogni volta che l’ISTAT pubblica i dati sulla decrescente natalità nel nostro Paese, si levano i soliti piagnistei sulle cause per le quali è così difficile da noi mettere al mondo dei figli. Le ragioni sono molte e complesse. Però un buon passo avanti sarebbe promuovere servizi pubblici per la famiglia, in particolare per la primissima infanzia come i nidi, per consentire ai genitori che lavorano di non penalizzare, o addirittura rinunciare alla loro attività, sapendo che il bimbo è affidato a educatori qualificati e amorevoli.