Nato in salita
“Carlo Mauri, sì sono io.
Nato e cresciuto in salita.
A Rancio.
Fatica, sacrificio, determinazione, limiti.
La mia vita.
Gli ambienti del mondo.
Le scoperte, le conquiste, i luoghi. L’invasione di alte culture.
L’incontro con G.A. Ilizarov.
La cura.
Voglio condividere, aiutare, far sapere.
Lecco è nel mondo”
Si sono io.
Siamo qui, io come tanti, abbiamo superato i limiti.”
Il cerchio, il cilindro, il mondo, la lente. L’ilizarov, una forma, uno strumento risolutivo. Fatto di acciaio.
6 cilindri, l’uomo e gli ambienti naturali: una mostra/installazione fisica, tridimensionale, visiva e sonora.
L’opera esposta in Piazza XX Settembre a Lecco, è la rappresentazione dell’apparato dell’ortopedico russo Gavriil Abramovič Ilizarov: un fissatore esterno chirurgico di distrazione osteogenetica che può essere utilizzato per allungare o modificare la forma delle ossa degli arti superiori e inferiori. La struttura è alta 3,5 m con un peso complessivo di circa 400 kg. Opera realizzata dall’artista albanese Jetmir Pjeternikaj (Jet).
Una mostra curata da Paolo Vallara e Francesca Mauri, figlia dell’esploratore, “da vedere e sentire”, un’esperienza ‘immersiva’ nella vita del grande alpinista ed esploratore lecchese Carlo Mauri, scomparso il 31 maggio del 1982. 40 anni dopo la sua morte, a Palazzo Paure è stata allestita un’esposizione che sarà visitabile fino al 30 novembre, nell’ambito della rassegna “Lecco Ama la Montagna”, il martedì dalle 10 alle 14, dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18.