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Sottoscrizione della “Lettera aperta” per Alika Ogorchukwu

C’è una etimologia probabilmente falsa, ma suggestiva, che collega la parola “osceno” con il teatro: o-sceno è quello che avviene fuori scena e quindi non viene visto dal pubblico. Osceno è quello che è bene non mostrare, non per motivi teatrali, ma morali. La morte è oscena. E’ immorale rappresentarla. Così nel teatro antico non veniva rappresentata ma solo evocata.

Avevamo già scritto queste considerazioni sul nostro sito quando imperversavano in internet filmati e foto di persone che, anziché intervenire o chiamare aiuto, hanno usato il cellulare per postare in rete aggressioni che hanno portato alla morte.

E’ accaduto ancora alcune settimane fa a Civitanova Marche, vittima Alika Ogorchukwu, venditore ambulante nigeriano di 39 anni, marito e padre di un figlio di 8 anni, ammazzato di botte da un 32enne italiano con la stampella dello stesso Alika che era disabile.

Avete sicuramente letto la notizia o vista in TV, ma c’è di più…

C’è un’altra notizia che abbiamo letto sulla pagina Facebook di Stefano Tosoni, marchigiano, che, a proposito di teatro, è  attore, regista e autore teatrale. Lo abbiamo conosciuto in occasione di un festival teatrale di 5 giorni dedicati a Shakespeare, curata dalla sua Compagnia Proscenio Teatro e dove ha messo in scena un singolare Amleto. Con Tosoni abbiamo parlato del “nostro” Shakespeare di “Diversamente viva” (a proposito di teatro e disabilità, e di Shakespeare). 

Stefano Tosoni rilancia una “Lettera aperta” dell’attore  Alessandro Negrini e dello scrittore Angelo Ferracuti che hanno scritto la lettera aperta contro le speculazioni politiche della Lega Nord sui fatti drammatici di Civitanova Marche, chiamando all’appello tutti gli intellettuali e gli artisti. Sono già centinaia le sottoscrizioni. 

Sentito il “Direttivo allargato” abbiamo sottoscritto la lettera come Associazione culturale UPper Monte Marenzo.

Ecco l’appello:

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Con la speranza d’essere in tanti, vi chiedo cortesemente di diffondere. Invito gli amici dentro e fuori le Marche a firmare e ad aggiungere il loro nome.
LETTERA APERTA
A tutti gli intellettuali, associazioni culturali e forze politiche presenti sul territorio della Regione Marche. Agli intellettuali, associazioni, forze politiche che fuori dalle Marche condividono il nostro sdegno.
Il recente omicidio di Alika Ogorchukwu ha rappresentato per tanti, dentro e fuori le Marche, un momento di tale sgomento, un punto di non ritorno da imporre riflessioni lungamente dovute, che travalicano i confini regionali, e la messa in discussione di un terreno lungamente alimentato e reso fertile da una società che ci vuole soli e tutti contro tutti ( ma mai, mai contro chi genera le disuguaglianze che questo terreno lo fecondano).
In questo terreno avvelenato di paura si è immediatamente inserita, 24 ore dopo l’omicidio di Alika, la Lega Marche: tramite la dichiarazione del suo commissario Riccardo Augusto Marchetti, ha diramato un ampio commento che riteniamo vergognosamente lesivo non solo della vittima e dei suoi familiari, ma di tutti i cittadini che si ritrovano a condividere con disorientamento questo dolore collettivo.
Nella dichiarazione si legge: “Vergognoso che succedano cose simili in pieno centro, Salvini è stato l’unico ministro dell’Interno a garantire la sicurezza del Paese azzerando gli sbarchi e investendo ingenti risorse per aumentare l’organico delle Forze dell’Ordine”. Quale sia il collegamento tra “gli sbarchi azzerati” e la morte a bastonate e strangolamento di un Alika Ogorchukwu per mano di un italiano in pieno giorno davanti a persone che riprendevano con il cellulare senza intervenire, si fa fatica a capirlo.
La Lega Marche prosegue “Mentre la sinistra e la stampa asservita al Pd si affannano a combattere un nemico inesistente come il fascismo, la Lega vuole lavorare con serietà e concretezza per garantire sicurezza agli italiani – ha proseguito ancora Marchetti – non appena torneremo al governo, stavolta insieme al centrodestra unito, metteremo subito in campo misure in grado di tutelare i cittadini e la loro incolumità”. E ha concluso: “La sicurezza è da sempre una delle nostre priorità, non permetteremo che gli italiani continuino a vivere nella paura”. Anche se in questo caso gli italiani tutto sembravano tranne che impauriti, mentre un altro italiano uccideva un uomo a bastonate.
Come artisti, intellettuali ed operatori del settore culturale che vivono o hanno operato nelle Marche, insieme a chi ovunque in Italia sente di non poter rimanere inerte, riteniamo ineludibile manifestare sdegno nei confronti di questa dichiarazione. Per questa ragione chiediamo inoltre alla Presidenza della Regione Marche e al sindaco di Civitanova Marche una immediata condanna non solo di ogni forma di razzismo ma della bieca strumentalizzazione politica da parte della Lega Marche di questo tragico evento.
Che almeno al cittadino marchigiano Alika venga evitata la rimozione sociale della sua morte, il colpo di spugna che sfuma i contorni e confonde i piani, esito al quale, inevitabilmente, qualsiasi strumentalizzazione politica conduce.
 

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