La frana di Ravanaro in movimento
Con le piogge abbondanti di questi ultimi giorni la frana di Ravanaro si è rimessa in moto.
Come molti ricorderanno tutto è cominciato a metà degli anni ’90 quando il depuratore costruito anni prima in quella località scivolò a valle, trascinando ampie porzioni di pendio.
Successivamente e a più riprese sono stati numerosi gli interventi di consolidamento, ma la conformazione geomorfologica dei terreni non ha consentito soluzioni definitive. In particolare per: il versante con una pendenza notevole, lo strato di terra di notevole spessore che scivola sul sottostante basamento roccioso, la continua erosione prodotta dal torrente Carpine, soprattutto alla confluenza con il torrente Prisa, le acque meteoriche e di scarico a monte di quell’area che finiscono tutte in quel punto.
L’ultimo intervento importate è stato realizzato lo scorso anno dal comune di Monte Marenzo in collaborazione con Regione Lombardia. I lavori hanno avuto come finalità mettere in sicurezza la porzione di versante in cui si trova anche un’abitazione. Le tecniche usate sono state quelle abitualmente indicate nei protocolli per simili criticità: ancorare la coltre terrosa in scivolamento agli strati rocciosi del sottosuolo con micropali e tiranti. Inoltre, si è ridisegnato il sistema idrografico del versante per convogliare i corsi d’acqua minori nel Carpine e impedire che il ruscellamento favorisca i distacchi, anche nel bosco a monte dell’abitazione si sono posti graticci e tamponamenti per prevenire smottamenti.
Nonostante questo è bene considerare che una parte del corpo di frana continuerà a scendere, vista la pendenza del suolo e il peso enorme dello strato in scivolamento. Il rischio è per le limitrofe aree a valle nel comune di Calolziocorte, benché non interessate da insediamenti, i detriti franati possono chiudere il corso del Carpine e creare un invaso destinato a rilasciare di colpo la massa d’acqua.
Abbiamo sentito la sindaca Paola Colombo che conferma il costante controllo del sistema franoso da parte di tecnici e geologi e l’informazione inoltrata a tutti gli enti interessati.