8 Marzo a Monte Marenzo/2
Questa la seconda iniziativa dell’8 Marzo a Monte Marenzo. Si è tenuta vicino alla installazione dedicata a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime della violenza contro le donne, realizzata il 25 novembre 2023.
Angelo Fontana saluta gli studenti della 5^ classe della scuola primaria.
Buongiorno ragazzi, ringrazio voi e le vostre insegnanti, Roberta e Silvana per la visita in questo luogo, oggi 8 marzo Giornata internazionale della donna.
La Polisportiva, in collaborazione con il Comune, Telethon e UILDM ha voluto mettere questa targa ai piedi di questo bel acero rosso. Ancora oggi qualcuno chiede: perché questa targa? Ve la dico così. Dietro di me c’è una targa stradale che indica via Verdi, sulla mia destra la targa di via Manzoni, sulla sinistra la targa di via Colleoni. Verdi, Manzoni, Colleoni, illustri personaggi che da secoli si trovano sui libri di storia, quasi di sicuro anche sui vostri, perché hanno fatto cose importanti.
Probabilmente Giulia Cecchettin, la giovane ragazza di un piccolo paese in provincia di Venezia, uccisa a 22 anni, non finirà sui libri di storia, eppure, come tante donne, ha pagato con la vita la difesa della libertà e della dignità: libertà di studiare, di scegliere liberamente chi amare, di non subire la violenza fisica e morale.
Ecco, vorremmo che passando davanti a questa targa e a questo acero rosso, il nostro pensiero andasse a tutte quelle donne – persone normali come le nostre mamme, le nostre sorelle, le nostre amiche un po’ più grandi – che ogni giorno mettono a rischio la propria esistenza per affermare questi valori fondamentali. E, insieme al ricordo, impegnarci a rifiutare la violenza, rifiutarla sempre.
Questa la testimonianza degli/delle scolari/e.
In classe abbiamo riflettuto sulle origini della festa dell’8 marzo e sul significato che ha ancora oggi. Abbiamo letto diversi brani che raccontano le fatiche delle donne del passato di affermarsi e di avere una voce in spazi tradizionalmente maschili. Inoltre abbiamo riflettuto sul tema della violenza, in particolare quella rivolta alle donne. Le riflessioni emerse, semplici ma profonde, sono le seguenti:
- le ragazze sono esseri umani come i ragazzi;
- uomini e donne devono avere gli stessi diritti perché ugualmente importanti;
- tutti dobbiamo avere le stesse opportunità di lavoro e nella vita sociale;
- noi pensiamo che chiunque deve avere la possibilità di fare ciò che gli piace e in cui è bravo o brava;
- donne e uomini sono uguali nei diritti e nel lavoro a parità di impegno.
L’intervento della sindaca Paola Colombo.
L’importanza del rispetto per le donne per le mamme per le sorelle è fondamentale perché le donne sono essere umani con gli stessi diritti e dignità degli uomini. E’ importante educare al rispetto delle donne per costruire un mondo migliore tollerante e inclusivo. Chiunque si trovasse in difficoltà può seguire le orme rosse che dal monumento di Giulia portano in comune dove ci saranno delle persone che potranno aiutarvi.
L’intervento del parroco Don Angelo.
Ragazzi, rispetto verso le donne che come avete detto hanno gli stessi diritti dei maschi, vuol dire non violenza, vuol dire saper accettare anche un rifiuto perché il femminicidio quasi sempre è commesso da chi amava, o meglio, diceva di amare, la donna. Ma che amore è un amore che arriva a eliminare l’altro? Bisogna accettare il rifiuto, il no, cominciando da ora. Non sempre le cose possono andare bene. Quando vanno male, quando qualcuno ci dice di no, si riparte e si va avanti facendo tesoro dell’esperienza. Solo così si può convivere nel rispetto e senza violenza. Nella giornata della donna un pensiero anche per le vostre mamme, che sono donne, e che hanno fatto e fanno ancora tanto per voi
L’intervento di Gerolamo Fontana presidente dalla UILDM.
Si è soffermato sulla targa di Giulia Cecchettin, sulla festa della donna e l’importanza della figura della mamma.
Giampiera Burini
Ha realizzato per l’occasione dei bellissimi fiori gialli di gomma Eva, consegnati ai 15 ragazzi per farne dono alle loro mamme.
Le foto sono di Giacomo Milani.