Ciliegia, vino, tramonto e la Tombola delle sfumature
Non avevo mai associato vino e tramonto. Se aggiungiamo anche ciliegia, sì, qualcosa sembra apparire… forse un colore? diciamo un rosso, però non un rosso uguale, il vino e il tramonto!
Saper cogliere le sfumature (cogliere le ciliegie, più facile) è un’attitudine non semplice, che si acquisisce poco alla volta nella vita.
Invece, si sono messi alla prova proprio i più piccoli della Scuola dell’Infanzia qui a Monte e si sono pure inventati (con le loro insegnanti) un gioco mai sentito né visto: “La tombola delle sfumature di colori”.
Eccolo spiegato: “Giochiamo a coppie e poi diventiamo artisti riproducendo toni diversi di uno stesso colore, sperimentando il gusto del provare, osservare e mescolare”
È solo una delle piccole (solo in apparenza) ‘mirabilia’ esposte nella Mostra “Laboratori colorati”: allestita nel salone della scuola ieri e oggi (domani occorre lasciare il consueto spazio alla psimotricità), la Mostra illustra con accuratezza e mille colori una parte del lavoro didattico laboratoriale che ha impegnato docenti e bambini da gennaio a marzo.
L’ispirazione, spiega un cartello, è arrivata in seguito alla visita al MUBA di Milano (dove MU sta per museo e BA sta per bambini) che presentava la mostra-gioco “Colore. Giocare e scoprire il colore in tutti i sensi”.
Il percorso si snoda tra schede/guida di progetto, fotoréportages dettagliati delle fasi di lavoro, improbabili ritratti ‘in luce’ e un’inquietante Tana del Buio, un tappeto riflettente, poi caleidoscopi, mestoli e altri attrezzi da cucina, libri di storie a e di colori, maschere da lupo e travestimento di Cappuccetto Verde, delicatissime e artistiche composizioni naturali su fogli trasparenti, leggeri foglietti volanti ciascuno con il compito di documentare una diversa, sottile sfumatura di colore…
C’è pure un’attraente poltrona vintage che invita ad accomodarsi per sfogliare con calma la documentazione del laboratorio “Cucinare a colori”: si capisce che è stata un’impresa divertente per bimbi e bimbe, tutti/e con in testa un bel cappello da cuoco e, letteralmente, con le mani in pasta! Non manca qualche nota di educazione alimentare per invitare a ‘gustare’ i colori anche a tavola.
Mamme, papà, nonni e qualche ‘simpatizzante’ si congratulano con le insegnanti per la scelta didattica e l’impegno profuso, mentre si aggiungono, a fine scuola, i bambini che girano, toccano, indicano, spiegano: la scuola è casa loro!
Un piccolo non resiste e s’infila, bel tranquillo, nella Tana del Signor Buio, che ormai conosce bene.
Come commentava Angelo (*) riguardo il racconto dell’altra, bellissima, esperienza della Primaria di Monte Marenzo: certo che…poter provare a nascondersi lì!
La Scuola: non ci fosse, bisognerebbe inventarla.
Cristina – (martedì 26.03.2024)