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I venerdì dell’ambiente

Ringraziamo il Prof. Federico Totaro per questo articolo che ci ha inviato sulla rassegna I venerdì dell’ambiente in corso a Calolzio a cura del Gruppo CULTURAINSIEME. 

A questo link la locandina dei tre incontri. 

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I venerdì dell’ambiente

Quanto può essere esteso l’impatto dell’attività umana sulla salute del Pianeta Terra?

 

Siamo ormai tanto abituati a sentir parlare di temi legati all’ambiente in deterioramento, al clima che cambia, da non avvertire quasi più quel senso di preoccupazione, di ansia, di angoscia, che suscitavano fino a pochi decenni fa espressioni quali “riscaldamento globale”, “perdita di biodiversità”, “inquinanti permanenti”.

Forse, sotto certi punti di vista, siamo potenzialmente più preparati di un tempo: disponiamo di maggiori risorse per informarci, sappiamo dove rivolgere le nostre domande quando avvertiamo la necessità di approfondire concetti che ci sono poco familiari, o semplicemente desideriamo ascoltare il punto di vista di chi, per formazione o per professione, dispone di una certa preparazione su argomenti complessi.

Non sono tuttavia frequenti le occasioni per esplorare, all’interno di in un’unica cornice, i diversi punti di vista che possono aiutarci a comprendere un fenomeno articolato quale quello del clima in trasformazione. La rassegna “I venerdì dell’ambiente“, avviata lo scorso 8 marzo e in programma fino a venerdì 22 marzo presso l’aula magna dell’Istituto L. Rota di Calolziocorte, si propone di offrire un’analisi scientifica (ma accessibile a tutti) delle questioni legate ai cambiamenti climatici. Grazie agli interventi di alcune figure di spicco del nostro territorio, impegnate quotidianamente nei campi di ricerca intorno ai temi ambientali, la rassegna mira a costruire il quadro della situazione attuale attraverso “i colori” delle diverse Scienze: ciascuna con il proprio linguaggio, ma in una chiave divulgativa e accessibile anche ai non addetti ai lavori, la Chimica, la Fisica e le Scienze Naturali permetteranno a chi ascolta di modellare un’idea più precisa delle grandi trasformazioni ambientali che stiamo vivendo.

 

L’intervento che ha aperto la rassegna, lo scorso 8 marzo, è stato curato dalla dott.ssa Sara Valsecchi, ricercatrice CNR e in servizio presso la sede di Brugherio dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque. Nel corso della serata, la dottoressa ha fornito una descrizione ponderata della situazione ambientale dal punto di vista degli inquinanti di natura artificiale. Dopo aver fornito una chiara descrizione delle diverse forme di inquinamento e dei meccanismi di migrazione delle sostanze chimiche nell’ambiente, la ricercatrice ha richiamato alcuni esempi, passati e purtroppo anche presenti, resi noti al pubblico dalle notizie di cronaca. Per citarne alcuni: i pesticidi dalla seconda metà del ‘900 a oggi e il DDT, l’inquinamento dell’aria e il PM10, le microplastiche…

Importante la partecipazione del pubblico, le cui molte domande hanno permesso di dare risposta anche alla domanda: “Cosa posso fare io, singolo cittadino?” Certamente, un invito alla consapevolezza suggerisce di vedere se stessi con occhi nuovi, anche negli atteggiamenti più virtuosi: cosa si può dire dell'”usa-e-getta”, anche quello biodegradabile? Quante possibilità diamo oggi alla plastica, materiale inquinante ma anche resistente, versatile e riutilizzabile? In cosa consiste l'”inquinamento acquifero da PFAS”, di cui sempre più spesso parlano i giornali?

Tante le sigle richiamate durante l’incontro, alcune più, altre meno note: attraverso una trattazione lineare e aneddoti provenienti dalla propria attività di ricerca, la dottoressa Valsecchi ha delineato uno scenario decisamente poco roseo, ma del quale forse non sempre siamo consapevoli, come a volerci dimenticare che (per citare le conclusioni di una recente pubblicazione del WWF) la specie più esposta all’inquinamento chimico… è proprio quella umana.

Relatore della seconda serata, in data venerdì 15 marzo, è stato il professor Michelangelo Morganti, docente presso l’Università di Pavia e a sua volta ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Accompagnando la propria trattazione con le bellissime immagini catturate durante l’attività di ricerca in ambito ornitologico, il prof. Morganti ha raccontato le trasformazioni nel campo della “biodiversità”, affrontando la tematica su più livelli. Se il Cambiamento Globale coinvolge per propria natura un vasto ventaglio di aspetti (alterazioni climatiche, diffusione di inquinanti, sparizione di habitat e nuovi squilibri tra le specie), è pur vero che ogni cambiamento manifesta i propri effetti in una moltitudine di contesti ristretti. Partendo da esempi concreti e circoscritti a determinate aree geografiche, il dott. Morganti ha sviluppato una trattazione capace di descrivere quanto lo studio della vita sulla terra possa davvero essere un valido indice dello stato di salute del pianeta. La diffusione del Grillaio (una specie rapace diffusa al sud) nel nord Italia è sintomo di un clima sempre più arido e siccitoso anche in Val Padana, mentre la sparizione del Saltimpalo dalla Valle San Martino, o la crescente diffusione del Rigogolo in tutta Italia, sono segnali di cattiva salute di un ecosistema che ha sempre visto le specie viventi in un rapporto di costante connessione e delicato equilibrio, anno dopo anno sempre più in bilico.

La serata ha lasciato spazio anche a qualche buona notizia, come quella di natura legislativa che riguarda la Nature Restauration Law: la legge sul “Ripristino degli ecosistemi”, approvata il mese scorso dal Parlamento Europeo, punta a ristabilire, entro il 2030, il 30% degli ecosistemi terrestri e marini che si trovano in condizioni di depauperamento ambientale. Un esempio significativo, questo, di quanto sia importante continuare a “fare ricerca” e interrogarsi sul presente, alimentando quella sensibilità ai temi ambientali che -ci auguriamo- sempre più convintamente accompagni la politica nel futuro.

Il prossimo e (per ora) ultimo appuntamento della rassegna è previsto alle 20.45 di venerdì 22 marzo, con una serata di approfondimento sul riscaldamento globale e sulle strategie di adattamento, disponibili oggi e nel lungo periodo.

Una prima parte introduttiva, curata dal docente dell’IC Calolziocorte Federico Totaro, approfondirà i meccanismi fisici responsabili del riscaldamento globale e le loro conseguenze sul piano climatico. A seguire, l’intervento dell’assessora all’Ambiente, alla Mobilità e alle Pari Opportunità del Comune di Lecco Renata Zuffi, esplorerà le strategie di mitigazione e di adattamento che, nel mondo, cittadini organizzati stanno mettendo in campo per rispondere a una situazione che, piaccia o no, ci riguarda tutti.

 

Approfondimenti:

* la posizione del WWF sugli inquinanti: https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/la-specie-piu-esposta-alle-sostanze-chimiche-siamo-noi/

* EU Restauration Law: https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20240223IPR18078/nature-restoration-parliament-adopts-law-to-restore-20-of-eu-s-land-and-sea

Images credits:

* “Planet B”: https://www.pexels.com/photo/climate-road-landscape-people-2990650/

* “Ciminiere”: https://www.pexels.com/photo/smoke-coming-out-of-factory-pipes-60575/

* “Ghiacciaio del Ventina”: https://valtellinamobile.it/il-ghiacciaio-del-ventina-in-estate-ha-perso-volume-ed-estensione/

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