“Il professore di arcobaleni”, un romanzo di Giovanni Torri
Una storia di amicizia e due storie d’amore… Solo questo? No c’è “di più”…
Giovanni Torri, amico calolziese di vecchia data, mi ha nuovamente coinvolto anticipandomi l’invio del suo nuovo romanzo chiedendomi di segnalargli eventuali errori nelle bozze. Sul nostro sito abbiamo già segnalato le ultime sue pubblicazioni che potete trovare a questo link.
Con “Il professore di arcobaleni” anche questa volta Giovanni, con un passato di lavoro in fabbrica come chimico alla “Sali di bario” e con una laurea in sociologia all’Università di Trento, ha affrontato un tema importante che è riassunta nella sinossi del libro:
Francesco Mazzina è il professore di arcobaleni. “Perché quell’arco perfetto e colorato è anche un simbolo. Rappresenta qualcosa di fantastico e di singolare. Se guardi il cielo dopo un temporale, lo puoi vedere con tutte le sue tinte come i colori della pace.” Aveva cercato di chiarire a Lorenzo, l’amico di una vita.
Su questa metafora il professore traccia il suo modo di educare. “Educare alla bellezza, alla tolleranza. Portare i miei ragazzi in mezzo alla natura, fare di questo mio insegnare qualcosa di stimolante. Non diverso dai programmi ministeriali, li deve solo arricchire senza pensare di costruire dei campioni di calcio o di basket o dei centometristi da record. Deve solo formare dei piccoli uomini capaci di comprendere il valore dell’amicizia, dello stare in gruppo… Se uomini lo saranno ora, saranno capaci di esserlo anche da adulti.»
Una metafora che però non resiste a ogni stagione della vita, e quando la Società cambia, con il fragore dirompente delle sue insidie, anche gli arcobaleni possono perdere colore, sbiadiscono in una smorfia di impotenza e di distacco. Un distacco dalle cose, ma non dall’amore e dall’amicizia che uniscono i protagonisti di questa storia.
Ecco il “di più” che potete trovare leggendo “Il professore di arcobaleni” che potete anche acquistare on line a questo link.
Un bellissimo romanzo. Ve lo consiglio.