Sul taglio degli aiuti alla disabilità Regione Lombardia fa retromarcia
La Regione Lombardia, che aveva deliberato di tagliare drasticamente il sostegno economico per le disabilità gravi e gravissime, è stata costretta a fare marcia indietro.
Incalzata dalle manifestazioni delle persone in carrozzina e dai famigliari di quanti sono immobilizzati a letto, dalla mobilitazione di decine di associazioni, preoccupata anche dal ricorso che queste ultime hanno inoltrato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) il governo della Regione ha miracolosamente trovato i 10 milioni che diceva di non avere, per garantire la continuità del sostegno almeno per questo anno.
La partita rimane comunque aperta. La Regione intende rivedere tutta la materia e indirizzare i finanziamenti non tanto alle famiglie, quanto alla creazione di strutture socio sanitarie territoriali con il compito di erogare un servizio efficace per le Non Autosufficienze.
Le associazioni delle persone disabili che stanno trattando con la Regione mantengono fermo il punto: d’accordo sul progetto di un servizio pubblico vicino alle esigenze di queste famiglie, ma finché questo non riesce a garantire un’assistenza adeguata (non dimentichiamo che stiamo parlando di persone che hanno bisogno di assistenza h/24) l’aiuto economico alle famiglie deve essere mantenuto, non solo, addirittura potenziato.
L’ampia solidarietà che si è creata intorno a questo tema ha dimostrato come la mobilitazione e lo scendere in piazza per difendere i diritti sacrosanti delle persone più fragili, restano ancora strumenti importanti ed efficaci per esercitare la cittadinanza attiva, per misurare il livello civico di una società che vuole essere democratica.