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“come rugiada”: la fragilità e l’inclusione in primo piano all’Istituto “Lorenzo Rota”

“come rugiada”

Grazie all’invito venuto dai docenti, la fragilità e l’inclusione in primo piano all’Istituto “Lorenzo Rota”

Martedì 18 marzo 2025, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Lorenzo Rota” di Calolziocorte, si è svolto un incontro dedicato alla presentazione del film documentario “come rugiada” realizzato dall’Associazione “Lo Specchio” e “UPper – un paese per star bene”, soggetto di Angelo Gandolfi e Carlo Limonta.

Nell’Aula Magna colma di più di 80 studenti con i loro docenti, erano presenti il Presidente de “Lo Specchio” con alcuni soci, il regista del film Carlo Limonta, una rappresentanza del Centro Diurno Disabili “Rugiada” di Calolziocorte e due giovani volontarie.

Quanti temi interessanti sono stati trattati nell’arco di un paio d’ore!

Le motivazioni che hanno spinto “Lo Specchio” a realizzare il docufilm: far conoscere il mondo delle persone con disabilità grave, del servizio pubblico essenziale del CDD “Rugiada” e della presenza dei volontari che da oltre 35 anni offrono il loro tempo e la compagnia ai ragazzi che poi si estende anche nei week-end.

Si è parlato della realtà impegnativa della frequenza scolastica di persone con disabilità (Leonardo, presente all’incontro, prima di passare al CDD, ha frequentato l’Istituto “Rota”). Delle difficoltà concrete e dei risultati positivi come la realizzazione dell’”OASI”, un’aula didattica studiata appositamente per i disabili.

Stefania la Coordinatrice, ha invitato gli studenti ad andare al CDD per vedere con i loro occhi quante attività si svolgono nell’arco della settimana.

Si è anche spaziato nel mondo della multimedialità, grazie alla visione di brevi clip video realizzate dagli studenti sul tema della disabilità. Il regista Carlo Limonta ha rimarcato la bellezza, la potenza e l’invasività delle immagini che ogni giorno riceviamo o inviamo sui social.

Al termine del docufilm Silvia I. e Silvia N., le 2 volontarie, sono intervenute illustrando la loro esperienza nel mondo della disabilità e ci hanno dato un loro contributo. Eccolo…

 

Cogliamo l’occasione per ringraziare le professoresse Vania Crippa ed Annesa Elia per averci accolto con entusiasmo appena saputo del docufilm e condiviso la loro realtà scolastica dell’aula “OASI”, dove i ragazzi con disabilità svolgono numerose attività insieme agli educatori.

L’incontro ha rappresentato un’opportunità per gli studenti di conoscere da vicino le attività dell’associazione e il lavoro svolto a supporto delle persone con disabilità. Il film “come rugiada” ha offerto uno spunto di riflessione sulle sfide quotidiane affrontate dalle persone con disabilità e sull’importanza del supporto della comunità.

La presenza del presidente dell’associazione, Alberto Nava, e del regista, Carlo Limonta ha permesso di approfondire la genesi del progetto e le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del documentario.

 

Silvia Nava: «Sono stata molto felice di essere potuta rientrare nella mia ex-scuola insieme a Leonardo, mio compagno di classe, per guardare insieme agli studenti il docufilm e discutere su un argomento così importante come la disabilità. Spero che aver riportato la mia esperienza scolastica fatta assieme a Leonardo piena di difficoltà abbia lasciato loro degli spunti di riflessione e fatto capire che il normale senso di inadeguatezza che si può provare in un primo approccio a queste realtà può essere superato. L’esperienza di volontariato dopo la scuola mi ha arricchito ed è questo quello che volevo trasmettere.»

Silvia Invernizzi, invece, ha condiviso la sua esperienza di volontariato presso il Centro, raccontando le attività proposte per i ragazzi che lo frequentano e sottolineando il valore di questi momenti di condivisione nel favorire la crescita personale e il senso di comunità. Ha inoltre descritto con stupore e ammirazione le sessioni di ippoterapia seguite da alcuni ragazzi del Centro, evidenziando come il rapporto con i cavalli possa diventare un potente strumento di espressione e benessere, capace di abbattere barriere e creare connessioni profonde. Ha riflettuto, infine, su come, mettendo le persone nelle giuste condizioni, tutti possano sperimentare e vivere le esperienze in modo autentico, restituendo un senso di normalità che arricchisce tanto i ragazzi quanto chi li affianca.

 

Lasciamo in conclusione la suggestione data ai ragazzi sul significato del nome del Centro “Rugiada”:

“La rugiada è il dolce sollievo per i fiori e per l’erba del prato: al mattino li prepara ad affrontare i caldi raggi del sole portando un elemento indispensabile: l’acqua.

Così è il CDD: dà sollievo alle famiglie dei ragazzi disabili aiutandole ad affrontare le difficoltà quotidiane e portando l’indispensabile elemento della professionalità associato all’umanità;

è un balsamo di vita per i volontari che trovano nell’incontro con i ragazzi diversamente abili uno zampillo di energia e il colore della gioia;

è un grande beneficio per i ragazzi che lo frequentano perché scoprono e valorizzano le loro capacità e vivono un’esperienza irrinunciabile: la relazione con gli altri.”

Silvia e Silvia

Qui il trailer del film.

2 pensieri su ““come rugiada”: la fragilità e l’inclusione in primo piano all’Istituto “Lorenzo Rota””

  1. Ormai il “avrei voluto esserci” è diventato un mantra quando leggiamo come questo film viene accolto. Bellissimo il racconto di Silvia & Silvia.
    Nell’incontro preliminare che anche noi di UPper abbiamo avuto con la Rappresentante dell’Istituto Rota si è intuito che questo film può essere utile a ragazzi e docenti per come rapportarsi con disabili gravi.
    Ancora grazie a tutti.

  2. Avrei voluto esserci, perché dialogare con ragazze e ragazzi è il miglior investimento che possiamo fare per avere uun futuro libero e solidale. Finché esiste il volontariato, persone che condividono e si spendono per l’altro in modo gratuito e senza tornaconti materiali (i tornaconti psichici e e spirituali sono enormi), possiamo essere sereni e guardare con fiducia alle sorti di questa nostra meravigliosa Terra.
    Cari studentii, care Silvie, caro Alberto, caro Carlo, caro Leonardo, insomma, cari tutti, basta dirvi grazie?

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