I progetti dell’Associazione Agricoltori e della Rete turistica Valle San Martino
Dopo tre anni di lavoro i soci della “Associazione Agricoltori Valle San Martino” hanno consolidato i progetti promossi dall’Associazione e costatato la loro validità. Hanno saputo dimostrare che sono in grado di produrre qualità e di essere una buona offerta di sviluppo economico per il territorio della valle. Il loro impegno è stato premiato anche dalla forte richiesta di prodotti agricoli proveniente dai gruppi di acquisto che hanno la precisa ottica di consumare localmente e servirsi direttamente dal produttore e soprattutto sentono fortemente da tempo l’importanza di salvaguardare i produttori agricoli e il territorio.
Alcuni ristoratori richiedono prodotti locali di qualità ben connotati e riconoscibili nella tracciabilità. Anche tra i cuochi e gli artigiani alimentari, e tra questi i panettieri in particolare, aumenta la richiesta di farine da cereali della nostra tradizione, come la segale e i frumenti antichi. Dai territori delle province limitrofe arrivano richieste concrete e l’Associazione si è fatta promotrice di specifici contratti tra le parti per la semina e la produzione di sementi: cereali, mais antico per polenta, patate di varietà antica. Viene da più parti la richiesta di salvaguardia dell’ambiente anche per lo sviluppo del turismo.
Questo il bilancio presentato da Gustavo Centenaro, nostro socio UPper e Presidente dell’Associazione Agricoltori Valle San Martino durante l’assemblea dei soci in data 29.03.2012, insieme all’Associazione l’Altra Via di Calolziocorte e alla Rete Turistica Valle San Martino.
Nella relazione si sono delineati gli obiettivi per il futuro relazione assemblea agricoltori
Poi, in occasione di una cena organizzata al ristorante Tonallo di Cisano, si è colta l’occasione per presentare questo lavoro e gli obiettivi all’assessore regionale Giulio De Capitani.
Roberto Butta, presidente della Rete Turistica, ha evidenziato il valore della produzione locale e l’importanza che deve avere anche per l’economia locale. L’agricoltura può rappresentare un punto di riferimento occupazionale in un periodo di crisi, bisogna puntare sul chilometro zero e la qualità dei prodotti (gli ortaggi, i cereali come il farro, il mais antico, il miele, le confetture), così come è fondamentale promuovere il turismo.
I progetti per fare da traino allo sviluppo di tutti gli altri prodotti esistenti sono la filiera del pane e la polenta da mais antico e gli agricoltori hanno individuato la scuola di Celana (il rettore monsignor Achille Sana ha dimostrato il suo interesse in tal senso) come luogo dove si potrebbe macinare, immagazzinare e confezionare i cereali.
Celana, dove alcuni agricoltori stanno cercando di produrre persino lo zafferano.
Dal canto suo l’Assessore regionale Giulio De Capitani ha condiviso l’importanza dell’agricoltura per l’economia della regione Lombardia.