Acqua bene comune e tale deve restare
Ieri sera si è tenuta l’assemblea dell’Ambito di Lecco per la gestione del ciclo integrato dell’acqua, composta dai sindaci della provincia.
Per il comune di Monte Marenzo ha partecipato l’assessore all’Ambiente Franco Rota che, sulla questione dell’assetto tariffario, non ha partecipato alla votazione con la seguente motivazione.
Preannuncio con questo mio intervento che il comune di Monte Marenzo non parteciperà alla votazione di questa delibera, per due motivi che riteniamo importanti.
Il primo perché, semplicemente, questa delibera a nostro parere non tiene conto della volontà di circa 26 milioni di italiani che lo scorso anno, proprio di questi tempi, si recarono alle urne nonostante l’ostracismo più totale dei mezzi di comunicazione di massa. E lo fecero, con coscienza, per esprimere due principi fondamentali:
- l’acqua deve rimanere pubblica
- nessuno deve speculare sull’acqua
Bene, noi crediamo che, essendo questa un’assemblea politica, composta da sindaci e amministratori del territorio, essa debba rispondere alla volontà popolare. A noi non interessano i tecnicismi o le valutazioni secondo cui, cito testualmente la proposta di delibera, “secondo un’interpretazione consolidata, l’effetto abrogativo non è tanto di eliminazione quanto di delimitazione temporale delle norme stesse dal punto di vista temporale…con la conseguenza che le situazioni concluse nel vigore della normativa abrogata continuano ad esplicare i propri effetti anche per il futuro…determinando la tariffa reale media computando tra le componenti della tariffa anche la remunerazione del capitale investito…”.
Questo modo di formulare una delibera suona come una artificio per bypassare le questioni che probabilmente non fanno comodo.
Noi siamo convinti che la remunerazione del capitale investito debba uscire dal computo della bolletta perché, indipendentemente da interpretazioni più o meno valide e più o meno condivisibili, 26 milioni di persone hanno così deciso.
Se poi questa azione comporterà una possibile revisione del bilancio o del piano di investimenti , occorrerà valutare serenamente il da farsi, senza ricatti o prese di posizione ideologiche, ma nel rispetto della volontà popolare e secondo principi di chiarezza e virtuosità che, soprattutto in questi tempi bui, i cittadini meritano.
Per questo motivazioni, il comune di Monte Marenzo dovrebbe esprimere il suo voto contrario. In realtà, esiste poi un’ulteriore questione che riguarda il nostro comune, e probabilmente anche quello di Torre de’ Busi, che ci suggerisce di non partecipare alla votazione.
Infatti, come possiamo partecipare ad un assetto tariffario se poi questo non riguarda i cittadini del comune di Monte Marenzo, i quali continuano a ricevere la fatturazione del consumo e depurazione dalla società Hidrogest della provincia di Bergamo?
Guardate che la situazione è seria perché il mio comune e quello di Torre de Busi sono collocati in una posizione interambito da oltre due anni. I gestori dei rispettivi servizi non sono ancora riusciti a trovare un accordo che risponda in modo compiuto alla necessità che un comune appartenga ad un solo ciclo integrale dell’acqua.
Sino ad ora non ci è dato sapere come vengono regolati i rapporti – se questi rapporti esistono – tra le società Hidrogest e Idrolario, considerato che la prima garantisce il rifornimento idrico della nostra comunità, mentre la seconda ha in carico il collettamento e la depurazione.
La domanda che viene spontanea è: se attraverso la tariffa corrispondiamo ad Hodrogest anche il canone di depurazione, questo è stato determinato su indicazione della società Idrolario che gestisce questa parte del ciclo e si è fatta carico dei relativi mutui a suo tempo contratti dal comune di Monte Marenzo?
Perdurando questa situazione non riteniamo di partecipare alla definizione di tariffe che poi non riguardano i nostri cittadini, nel contempo, chiediamo che la questione venga affrontata e risolta entro breve tempo in modo definitivo.