Saltamartino, piccolo insetto grande progetto
Il Comune di Monte Marenzo conferma la propria vocazione a mettere in cantiere azioni di qualità in favore dei minori e dei giovani, promuovendo il bellissimo progetto denominato “Saltamartino”, che ha visto l’assessore Ornella Chiari fortemente impegnata a realizzarne la condivisione con altri comuni del territorio.
L’opportunità è stata offerta dall’accordo nazionale sottoscritto dalle Associazioni dei comuni e delle province con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha stanziato 3,6 milioni di euro destinati a cofinanziare progetti presentanti da piccoli comuni (meno di 5.000 abitanti) associati, con l’obiettivo di coinvolgere “…i giovani nella valorizzazione delle specificità territoriali”.
“Saltamartino” ha Monte Marenzo come ente capofila, e vede la partecipazione dei comuni di Vercurago, Carenno, Erve, Torre de’ Busi e Caprino Bergamasco, nonché l’adesione come finanziatori e progettisti le cooperative sociali onlus “Specchio Magico” e “Liberi Sogni”.
Il progetto, su indicazione delle Amministrazioni Comunali coinvolte, dovrebbe prevedere due direttrici: una culturale ed una ambientale, con lo scopo di promuovere iniziative di cittadinanza attiva calibrate sul recupero della memoria storica e la riscoperta – dal punto di vista giovanile – dei patrimoni ambientali che i nostri Comuni offrono.
L’importanza dell’iniziativa è molteplice: rilanciare la collaborazione tra comuni per realizzare interventi impossibili da affrontare singolarmente, lavorare con i ragazzi per la valorizzazione del patrimonio umano e ambientale del nostro territorio, coinvolgere le cooperative locali nella coprogettazione di interventi di significativo valore sociale.
Perché “Saltamartino”? Da noi si trova una cavalletta denominata saltamartino; nella cultura popolare e nel dialetto locale, il saltamartino è associato ad un giovane, un po’ scapestrato, che gironzola e che combina guai. Nel progetto si dà un connotato positivo a questo nome, perché associa la mobilità dei giovani, il dialogo intergenerazionale, gli elementi ambientali e culturali dei luoghi interessati, il ruolo di cittadinanza attiva coniugabile su giovani e anziani in maniera indistinta o meglio, volutamente fusa e confusa.
Il progetto, se finanziato, prevede interventi in un arco temporale di 15 mesi e si fonda su tre parole chiave condivise dalla partnership.
Recuperare: memorie, conoscenze e legami, prodotti e tradizioni, testimonianze, immagini, vissuti, narrazioni, luoghi, antiche pratiche e arti, feste, giochi, sagre, dialetti. In sintesi la materia prima, le fondamenta per il passo successivo.
Creare: itinerari, spazi, prodotti multimediali, percorsi didattici, documentazione, opuscoli, video, blog, mappe, eventi aggregativi.
Formare: sviluppare nelle nuove generazioni competenze, strumenti e predisposizioni all’autoimprenditorialità attraverso una esperienza diretta di contatto, fusione e sperimentazione nella propria realtà locale in qualità di registi, gestori, coordinatori, responsabili di proposte, iniziative ed eventi.
I campi di intervento sono quanto mai vari:
- partecipare in modo attivo alla vita e alle scelte delle comunità;
- aumentare la conoscenza e i legami col territorio, affinché i ragazzi possano prendersi cura e valorizzarlo anche in funzione di un turismo sostenibile;
- favorire in una logica di sviluppo di comunità l’incontro interculturale e intergenerazionale;
- proiettare nel presente e nel futuro, la storia, le tradizioni e il patrimonio culturale e ambientale;
- favorire un’interazione più stretta fra le istituzioni locali e i giovani;
- favorire nei giovani l’empowerment delle competenze (accrescere le proprie capacità e potenzialità), l’aumento degli orizzonti formativi e la predisposizione all’autoimprenditorialità in funzione di possibili sbocchi professionali.
Il progetto ha un costo complessivo di 100.000 euro, così ripartito:
- 76.000 euro dal cofinanziamento nazionale;
- 24.000 euro dal cofinanziamento locale (comuni e cooperative).