Un pensiero su“35… Bologna, 2 agosto 1980, ore 10.25”
Ancora un’immagine e un numero sul nostro sito.
Come il 12 dicembre scorso https://www.unpaeseperstarbene.it/2014/45-2/.
A contare gli anni da una strage.
35 anni fa mi ero appena sposato e da poche settimane abitavo a Monte Marenzo. Il giorno della strage alla stazione di Bologna eravamo in Spagna in vacanza con un gruppo di amici.
Non c’erano i telefonini e watsapp era inimmaginabile, non conoscevamo internet e l’unico contatto con i nostri familiari era il telefono della classica cabina telefonica. Fu da una di quelle che Daniela telefonò a casa il 2 agosto e la informarono della strage.
Incredulità ma anche consapevolezza che doveva esser vero. Avevamo già vissuto le stragi di Piazza Fontana, di Brescia e dell’Italicus, quindi non potevamo ignorare che in quegli anni, in Italia, si era nel pieno di un periodo buio che fu poi definito come “strategia della tensione”.
A questa notizia accorremmo ad un bar per cercare una televisione. E così, da un cronista spagnolo e dalle immagini che venivano dall’Italia, apprendemmo le dimensioni della strage: 85 morti ed oltre 200 feriti…
Parlammo a lungo quella sera e il giorno dopo cercammo altre notizie sui giornali spagnoli, non potevamo continuare tranquillamente le nostre vacanze senza rimanere legati al nostro Paese, colpito ancora da criminali fascisti. La rabbia di allora è la stessa di adesso moltiplicata dal fatto che gli esecutori della strage (oltre che di altri omicidi) sono in libertà (nonostante le condanne a più ergastoli), e ancora nulla si è accertato sui mandanti.
E’ una delle giornate dell’anno in cui provo vergogna di vivere in questo Paese.
Ancora un’immagine e un numero sul nostro sito.
Come il 12 dicembre scorso https://www.unpaeseperstarbene.it/2014/45-2/.
A contare gli anni da una strage.
35 anni fa mi ero appena sposato e da poche settimane abitavo a Monte Marenzo. Il giorno della strage alla stazione di Bologna eravamo in Spagna in vacanza con un gruppo di amici.
Non c’erano i telefonini e watsapp era inimmaginabile, non conoscevamo internet e l’unico contatto con i nostri familiari era il telefono della classica cabina telefonica. Fu da una di quelle che Daniela telefonò a casa il 2 agosto e la informarono della strage.
Incredulità ma anche consapevolezza che doveva esser vero. Avevamo già vissuto le stragi di Piazza Fontana, di Brescia e dell’Italicus, quindi non potevamo ignorare che in quegli anni, in Italia, si era nel pieno di un periodo buio che fu poi definito come “strategia della tensione”.
A questa notizia accorremmo ad un bar per cercare una televisione. E così, da un cronista spagnolo e dalle immagini che venivano dall’Italia, apprendemmo le dimensioni della strage: 85 morti ed oltre 200 feriti…
Parlammo a lungo quella sera e il giorno dopo cercammo altre notizie sui giornali spagnoli, non potevamo continuare tranquillamente le nostre vacanze senza rimanere legati al nostro Paese, colpito ancora da criminali fascisti. La rabbia di allora è la stessa di adesso moltiplicata dal fatto che gli esecutori della strage (oltre che di altri omicidi) sono in libertà (nonostante le condanne a più ergastoli), e ancora nulla si è accertato sui mandanti.
E’ una delle giornate dell’anno in cui provo vergogna di vivere in questo Paese.