Il lungo volo di un messaggio di pace
Chiacchierare con don Giuseppe è sempre piacevole e si spazia tra argomenti di diversa natura, sempre con lo spirito di approfondire, di comprendere e riflettere sulle cose che stanno tra cielo e terra.
L’ultima volta che ci siamo visti mi ha raccontato un accadimento di questi ultimi giorni, una storia piccina, ma nel contempo capace di offrire letture cariche di stupore e segni reconditi.
Il tutto nasce dalla festa della “pace” – narra don Giuseppe – vissuta il 15 novembre in oratorio. I ragazzi partecipano a un concorso “disegna la pace” e la preparazione di un biglietto dove ognuno può scrivere un messaggio di pace. Il cielo accoglie e diffonde, sulle vie del vento, all’incirca quasi duecento palloncini.
Otto giorni dopo l’evento, ricevo una telefonata da Genesio che vive a Savignano sul Panaro provincia di Modena, ma ubicato vicino a Bologna.
Genesio stava tagliando l’erba del suo campo quando vede pendere da un albero uno spago con un cartoncino, incuriosito si avvicina, coglie il frutto strano di quell’albero di mele e legge: “No alla guerra, sì alla pace”, Alessandro.
In alto la scritta: Oratorio sr. Laura Mainetti, Monte Marenzo. Sempre con una voce commossa continua: “Sono vedovo da tre anni e mia moglie si chiamava Laura”. Con entusiasmo e sorpresa ripeteva che il biglietto sembrava appeso da qualcuno che era passato di lì. Invece…..era caduto dal cielo venendo da lontano e percorrendo quasi trecento chilometri. Che meraviglia!
Mi piace il racconto questo signore conosce ora Monte Marenzo? Invitatelo
bella veramente !!!!