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Alla mostra di Roberto Nava al Lavello

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E’ la seconda volta che io e Claudio Frigeni visitiamo la mostra di Roberto Nava al Monastero di Santa Maria del Lavello. Claudio già lo conosciamo: ricordiamo il pastorale che è stato consegnato a Papa Francesco nell’aprile scorso.

https://www.unpaeseperstarbene.it/2016/sei-stato-scelto-e-pastorale-a-papa-francesco-missione-compiuta-2/

Claudio appena vede il traforo, non ci pensa due volte, si fa dare uno sgabello e incomincia ad usarlo. Mi spiega come si utilizza questo strano utensile e noto che si sta divertendo. Ad opera conclusa, Claudio mostra il risultato a Roberto e viene promosso a pieni voti. La prima volta che abbiamo visitato la mostra, Roberto ci ha spiegato ogni singolo quadro e si è soffermato su tantissimi particolari che rendono unici tutte le sue opere.

http://www.robertonava.it/

Consiglio di soffermarvi sul video seguente: un’intervista a Roberto Nava nel quale ci spiega le tecniche utilizzate negli intarsi, le incisioni sui vetri e la realizzazione delle pipe.

Cliccare sull’immagine sottostante per vedere il videovideoNava-300x160

Sarebbero tantissimi gli esempi che potrei proporvi ma vorrei soffermarmi solo su alcuni: nel quadro di “San Michele” Roberto ci dice di spostarci prima sulla destra e poi sulla sinistra dell’opera. Notiamo il repentino cambiamento di colore degli arti che rappresenta il “maligno”, nella parte inferiore del quadro. Sia io che Claudio eravamo increduli poichè, spostandoci da una parte e dall’altra, i due arti cambiavano alternativamente colore, diventando uno più chiaro, l’altro più scuro e viceversa.

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Un altro particolare è il teschio rappresentato nel quadro “La calunnia”: Roberto dice di mettermi quasi in ginocchio sul fianco destro del quadro e guardare l’intarsio verso sinistra. Solo stando in quella posizione potevo vedere il teschio intarsiato nella parte alta dell’intero intarsio.DSC_1348

Claudio invece mi fa notare come il legno utilizzato per rappresentare il mantello di Asinini, personaggio che nel quadro si aggrappa a Re Mida, sia talmente realistico da sembrare vera pelliccia. Vedendo lo stesso quadro ad una certa distanza, si può notare che il legno utilizzato per rappresentare i pavimenti, simuli meravigliosamente i riflessi del marmo.

Cosa dire poi del meraviglioso intarsio raffigurante “San Giorgio”? Roberto infatti ci ha spiegato ogni singola allegoria e simbolo che è stato inserito nel quadro.

Scendendo nella sala adiacente ci siamo soffermati sui lavori sul vetro e qui ci viene spiegato da Roberto la sua grande abilità nel realizzare l’incisione con la punta di diamante. L’incisione viene realizzata con uno stilo e, a differenza del disegno tradizionale, bisogna prima disegnare la parte bianca, ovvero le zone in “luce”.

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Stupefacenti sono anche le opere realizzate da Luigi Balossi. I suoi quadri sono realizzati con acciaio inossidabile. I soggetti vengono plasmati e sistemati con chiodi su sfondo nero, come se fosse il “negativo” del dipinto originale. Anche Luigi ci ha deliziati spiegandoci come vengono realizzate le sue opere.

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Penso che la cosa più bella sia stata quella di vedere artisti come Roberto, Claudio e Luigi scambiarsi informazioni, sensazioni, trasmettendo anche alle persone vicine la potenza delle loro passioni. E’ meraviglioso vedere come una passione può portare alla realizzazione di opere d’arte tanto splendide. La bellezza di come miriadi di pezzi accostati uno accanto all’altro possano dare vita a opere simili. La semplicità del legno, la naturalezza del legno tramutato in pura Arte.

 

 

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