Aggiungi un posto a tavola, c’è un diosporo in più
Continuo a mescolare il mio pentolone magico di ricette, un grande paiolo da cui escono alimenti carichi di salute e rispettosi del territorio che appartiene in primo luogo a loro, veri figli della natura che ci nutre.
Facciamo un gran parlare nell’anno dedicato alla biodiversità di salvare specie diverse di animali e vegetali dall’estinzione e dalla sopraffazione di specie non autoctone e addirittura nate in laboratorio.
Cerchiamo di mangiare cibi genuini, liberi da ingredienti innaturali.
Ma al momento di scegliere spesso pigramente ci omologhiamo e ci facciamo guidare come bambini non ancora svezzati nella scelta dei cibi. Sempre la stessa pasta, gli stessi ortaggi, la stessa frutta, lo stesso supermercato.
Trascuriamo così di invitare a tavola il DIOSPORO!
E pensare che per gli antichi greci la parola DIOSPORO significava CIBO DEGLI DEI
diosporo , detto anche lotus, o albero delle 7 virtù
Vitamine B1, B2, C, antiossidanti, betacarotene, potassio,
100 grammi di polpa apportano
solamente 65 calorie! addirittura meno del mandarancio
Molto indicato per i bambini, per chi fa sport, per il fegato, contro la stitichezza.
Nella dieta consigliata per diabetici di 1600 calorie al giorno ne sono permessi ben 150 g
Vi parlo delle sette virtù del CACO:
- non ha bisogno di trattamenti
- cresce ovunque gli è permesso, dal mare alla mezza montagna e non occupa un grande spazio
- è ornamentale in giardini privati, parchi, persino in fabbriche, in tutte le stagioni
- è molto apprezzato dalle api
- è fedele al suo compito di fornire i frutti tutti gli anni e per ultimo in autunno
- fornisce ottimo cibo di salvezza agli uccelli quando c’è la neve
- è buono
campagna a favore del caco: piantatelo ovunque, nel giardino, al limitar del bosco, in un parco, quando nasce un bambino quale migliore auspicio che piantare un albero così generoso!
E TU CHI SEI?: un follower del caco che ami tuffarti nella sua morbida polpa o pensi di diventarlo da ora?
Eccoti allora una ricetta per utilizzarlo e gustarlo al meglio:
3 kg di cachi ben maturi – 0,5 kg di mele golden – 2,5 kg arance navelline senza semi
1,5 kg di zucchero, meglio di canna biologico e aggiungerne se serve per il proprio gusto
spremere i cachi avendo cura di non utilizzare la buccia, attenzione ai semi
unire lo zucchero, la mela sbucciata e fatta a pezzetti, le arance intere fatte a fette e cuocere il tutto fino a consistenza traslucida. Fare riposare il tutto per poi mixerare per ottenere la confettura.
Se necessario cuocere ancora fino a quando dal cucchiaio non scenda la famosa goccia di prodotto che si ferma nel piattino. Lasciare comunque morbida la confettura. Invasare e sterilizzare i vasi in pentola coperti di acqua e un poco di aceto per 35 minuti di bollore. Fare raffreddare e buon godimento
E mentre la preparate spalmatevi un poco di polpa sul viso: è un ottima maschera di bellezza
Marilena Chiari
(nella foto dalla finestra di Cascina Costa Antica: una pianta di cachi sotto la neve lo scorso inverno ha donato i suoi dolci frutti ad alcuni storni infreddoliti)