I tesori della DOL. Ricchezze naturalistiche, artistiche, umane e culturali della Dorsale Orobica Lecchese nel film di Carlo Limonta
Accogliendo l’invito alla nostra Associazione della Rivista Orobie e della Fondazione Lemine, ieri sera abbiamo partecipato all’anteprima del Film “i tesori della Dol” proiettata nella Chiesa di S. Nicola ad Almenno S. Salvatore.
Da subito siamo rimasti colpiti per l’organizzazione impeccabile, con volontari che indicavano il parcheggio, inoltre l’ambiente scelto per l’evento è particolarmente suggestivo: un gioiello architettonico dell’inizio del 1500, ricco di dipinti e decorazioni che illuminano lo sguardo. In alto a destra spiccano le ante aperte decorata da dipinti di angeli di un organo “Antegnati”, risalente al 1588 e restaurato negli anni 90.
Introducono la serata gli interventi di diverse persone, tra cui Ruggero Meles, scrittore e alpinista che ci spiega che questo luogo è stato scelto perché qui si è conclusa la traversata della dorsale orobica organizzata l’anno scorso per la riscoperta di questo affascinante percorso. Una scoperta di ricchezze inaspettate del nostro territorio, sia per le persone incontrate che per la storia, la natura, la cultura. Paolo Confalonieri, direttore della rivista Orobie, ci racconta che la sua rivista non parla solo di montagna, ma anche di arte, ambiente, cultura di tutto il territorio lombardo e che amano vivere in prima persona quello che poi propongono ai loro lettori, in particolare ci ha fatto piacere la descrizione dell’incontro con la nostra Associazione e l’apprezzamento del valore del sentiero ad utenza ampliata del Pertus.
I Maestri Luigi Panzeri e Martin Mayes ci hanno introdotto con la musica al viaggio nelle Orobie, con un’originale esibizione che ha coniugato egregiamente due strumenti così diversi come l’antico organo e il corno alpino, legati entrambi alla cultura locale, ai suoi aspetti sacri e spirituali come a quelli più concreti legati alle attività pastorali. Il primo brano è iniziato con l’entrata nella Chiesa del Maestro Martin con il lungo corno alpino e il suo sono folcroristico, il duetto tra i due strumenti ci ha immerso nel clima di comunicazione delle antiche comunità montane, nei brani seguenti abbiamo apprezzato anche la dolcezza del suono dell’organo e l’abilità dei due maestri.
Infine abbiamo goduto la proiezione del film del bravissimo Carlo Limonta che con abili montaggi, ha sintetizzato in circa 45 minuti il frutto di mesi di riprese, di lunghe interviste a diverse persone (alpinisti, persone che dedicano la loro vita alla lavorazione del formaggio, all’allevamento di bovini e ovini, appassionati di cultura, ornitologi, ecc.). Le immagini ci hanno trasportato lungo questo percorso che parte dalla val Gerola in Valtellina, passa dai piani di Bobbio (rifugio Ratti Cassin), dalla Valle Imagna (rifugio Resegone), dal Pertus fino a scendere ad Almenno S. Salvatore. Abbiamo visto le panoramiche come volando su un drone e i dettagli più affascinanti della natura e di luoghi artistici e storici. Abbiamo incontrato le persone che ci hanno fatto conoscere aspetti diversi e particolari del nostro territorio. Da chi produce il Bitto con metodi antichi (dormendo in montagna in rifugi improvvisati e collaudati nei secoli, come i Calecc per poter lavorare il latte ancora caldo, appena munto), a chi anziano alpinista che ha scalato gli ottomila e dopo tante esperienze dice che “la montagna ha ancora molto da insegnargli”, a chi come il nostro amico Angelo Gandolfi ti parla del “silenzio” della montagna e della possibilità di far fruire queste bellezze anche a chi è limitato nei movimenti o non può vedere, a chi ci fa riscoprire la cultura e la vita dei nostri antenati come a Carenno i promotori di Cà Martì, a chi studia gli uccelli e ci mostra la loro bellezza, a chi apprezza i formaggi e i vini del nostro territorio come e più della cultura che si trova nei libri.
Insomma questo filmato oltre a farti venire una gran voglia di riscoprire di persona questo percorso, ci ha fatto incontrare la vita e la cultura di tante persone appassionate del nostro territorio e, come ha concluso il Maestro Mayes, ci dà speranza, perché davvero la costruzione di un mondo migliore è possibile se ci sono tante persone che si prodigano in questo modo.
Associazione Lo Specchio
Un meritato “BRAVI!” alla rivista Orobie e Ruggero Meles per la bella serata coronamento di un lavoro di mesi.
E per Carlo Limonta una conferma della sua bravura e sensibilità che aveva già dimostrato alla grande con il docu-film “UN SENTIERO PER TUTTI”.
P.S. E’ bello anche ricordare che “l’anziano alpinista” citato nell’articolo è Mario Curnis (classe ’36). Noto alpinista bergamasco che nel 2002 è salito sull’Everest con Simone Moro. Era il più anziano del gruppo dei Camminatori.