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Un libro sotto l’albero

Questo mese non ho pubblicato la consueta rubrica “consigli di lettura”.

Non è una dimenticanza.

Questo è un periodo dell’anno in cui ci si scambia doni.  Non sono fra quelli che corre da un supermercato all’altro e da un negozio all’altro nella rincorsa consumistica. Ma un libro lo regalo volentieri.

Sotto il metaforico albero di UPper metto lì un libro, e invito gli altri lettori a fare altrettanto: donare agli amici UPper il libro dell’anno, quello che si è letto con passione, quello che vorreste regalare ad un amico.

Comincio io allora. Fra la trentina di libri letti quest’anno quello che mi ha appassionato è Meccanica Celeste di Maurizio Maggiani, ed. Feltrinelli.

Dietro ogni cosa, ogni uomo, ogni fiume, ogni casa, ogni albero c’è una storia. E sono le tante storie che partendo da un luogo circoscritto, il “Distretto”, l’autore racconta: valli e monti che guardano da una parte il mare della Versilia e dall’altra si immergono nelle Alpi Apuane. Ma queste storie sanno attraversare gli oceani, i confini delle nazioni e i secoli, giungono fino in Brasile, parlano di migrazioni in Inghilterra, raccontano di Francia e di Germania, sono eredi delle due guerre mondiali e hanno antenati in un passato ben più lontano.

Un libro eramente molto bello.

Ecco il mio dono di Natale.

E voi? Quale libro metterete sotto l’albero?

 speciale_natale_2010

 

2 pensieri su “Un libro sotto l’albero”

  1. IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE, Sefi Atta
    epochè,2009
    E’ un romanzo che parla di Nigeria, lo consiglierei perchè Helen, mia amica nigeriana, mi ha detto che anche in Nigeria tutto è iniziato così: corruzione, potere politico concentrato nelle mani di pochi, servizi sociali smantellati, assenza di prospettive per i giovani… Ma soprattutto perchè parla del contesto storico e politico di un Paese, partendo dal vissuto, dalle emozioni e dalla storia personale dei protagonisti, o meglio della protagonista, che come sempre accade si intreccia, si fonde o si scontra con la Storia con la esse maiuscola, venendone contaminato e contaminandola. Poi perchè parla di impegno di una persona, che è una persona comune e non speciale, o meglio che è speciale come lo sono tutte le persone, da pag.408: “Quando le persone parlano dei momenti di svolta nelle loro vite mi meraviglio sempre. Non riesco a pensare a un singolo momento che ha fatto di me un avvocato che difende le donne incarcerate nel suo paese. Prima che accadesse questo, avevo avuto altre possibilità di agire concretamente, per poi finire a comportarmi come avevo sempre fatto, inseguendo le solite vecchie frustrazioni, perchè ero certa di come mi sarei sentita: maltrattata, indifesa, bloccata come in un giorno in cui avevo quattordici anni. Ecco qua. i cambiamenti sono arrivati dopo che li ho fatti, e ognuno di loro è stato piccolo. Ho salito una scala, facile. Mi sono tolta un copricapo, facilissimo. Ho fatto una valigia, l’ho trasportata al piano di sotto, l’ho caricata sull’auto. Quando le situazioni diventano più complicate, i miei compiti diventano più semplici.”

  2. Ciao, ecco il mio libro :IL SENSO DEL DOLORE – L’inverno del commissario Ricciardi.
    1931, Alfredo Luigi Ricciardi commissario in forza alla squadra mobile della regia questura di Napoli indaga sulla strana uccisione del famoso tenore Arnaldo Vezzi , nel suo camerino al Real Teatro S.Carlo.
    Inizia così il primo di quattro romanzi (uno per ogni stagione) scritti da Maurizio de Giovanni e dedicati alla figura di questo strano commissario, personaggio scomodo e introverso che nascone un inconfessabile segreto..
    una pregevole rievocazione storica della città di Napoli durante l’era fascista, una scrittura fluida e accattivante che guida il lettore pagina per pagina alla scoperta dell’assassino, dei motivi del delitto e alla conoscenza di vari personaggi (ricciardi in primis) e della fatica del vivere in anni così difficili. un libro, anzi quattro, di quelli che rubano spazio alla televisione e al sonno, un romanzo, un noir e in fondo, in fondo, una storia d’amore.

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