Quando la terra trema… 40 anni fa la solidarietà di Monte Marenzo per i terremotati dell’Irpinia
Alle 19.34 del 23 novembre 1980 un violento sisma di magnitudo 6.9 della scala Mercalli, colpisce la Campania e la Basilicata. Il bilancio è catastrofico: 2.914 morti, 8.848 feriti, quasi 300.000 sfollati.
Angelo mi manda un messaggio e mi chiede: sono passati 40 anni dal terremoto dell’Irpinia, prova a vedere se trovi cosa avevamo scritto su Païs…
Per chi non se lo ricorda (sono passati 40 anni e magari qualche lettore non era nato o ha una vaga memoria), Païs (scritto proprio così, con la dieresi, i due puntini sopra la ï, che sarebbe come dire Paese in dialetto), era un periodico scritto con la macchina da scrivere e con i titoli composti coi trasferelli (cercate su internet cosa erano…), che veniva realizzato a cura della locale sezione del P.C.I. di Monte Marenzo.
In archivio ho trovato nel numero del marzo 1981 un lungo articolo dal titolo: “Quando la terra trema”.
Sono passati 40 anni.
Noi di Monte Marenzo ce ne ricordiamo bene. In quegli anni molti amici, cittadini della frazione Levata, erano originari dell’Irpinia.
Nell’articolo di Païs si spiegava che il Consiglio Comunale di Monte Marenzo invitava “i cittadini a concorrere fattivamente, secondo le proprie possibilità, alla sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite.”
L’articolo spiegava che
Come fu la risposta dei nostri concittadini?
Più di tre milioni delle vecchie lire, 40 anni fa, era una bella somma (rivalutata ad oggi sono circa 8.000 euro). Cifra che fu inviata a Lioni, un altro comune della zona irpina.
Insomma la risposta dei cittadini di Monte Marenzo fu straordinaria. Come sempre e come in tante altre occasioni. Ecco, vorremmo che questa solidarietà in favore di popolazioni colpite da calamità naturali o provocate dai comportamenti umani non venisse mai meno. Ora come allora.
Nella metà degli anni ’90 del secolo scorso andai nella zona dell’avellinese colpita dal terremoto , proprio nei comuni citati dall’articolo di Pais, L’occasione furono le nozze di Anna , figlia dell’amico e consigliere comunale di Monte Marenzo Feoli. Mi colpì, a dispetto delle tante dicerie sulla capacità di saper ripartire in queste aree, il grande lavoro fatto dagli amministratori locali e dagli abitanti. In particolare visitai San Michele di Serino con le sue case, i palazzi pubblici, le piazze e le strade perfettamente ricostruite. Parlai col tecnico comunale il quale andava giustamente orgoglioso dell’alta percentuale delle opere terminate. Anche se l’aiuto nostro non era andato proprio in questo comune, mi sentii un poco partecipe di questa rinascita.