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L’umanità che vorrei

Una bella storia che ci scrive la nostra Elisa Barachetti
 
 

Questa mattina verso le 8,30 andavo al lavoro in auto come ogni giorno.
Mi fermo come sempre al semaforo di Bulciago, in coda ad altre auto, ma quando scatta il verde la colonna non riparte. C’è subito chi comincia a suonare il clacson ma io noto che il conducente del furgoncino a capo della fila -un ragazzo di poco più di vent’anni- è sceso e sta camminando lentamente sul ciglio della strada…
Sento arrivare anche degli insulti dagli altri automobilisti spazientiti, ma io mi sento in allarme, perché il ragazzo adesso si è chinato e si sta inginocchiando vicino a un piccolo fosso… Che si stia sentendo male?
Sto già per scendere e andare a prestare aiuto quando lo vedo rialzarsi con qualcosa tra le mani…
Uno scoiattolo!
Insomma, quel ragazzo che adesso sta fermando il traffico anche sulla corsia opposta, incurante delle proteste e degli sfoghi di chi ha fretta, sta portando in salvo quel piccolo animale che altrimenti avrebbe corso il rischio di venire investito per tornare a casa sua!
È una scena commovente per me, perciò abbasso il finestrino e gli urlo “Grazie!!!”
…da parte mia, dello scoiattolo, e della Madre Terra.

Effettivamente questa sosta forzata di ben 4 minuti di cui molti presenti si sono lamentati ha fatto fare un pochino di ritardo anche a me… Ma devo dire la verità: sapere che esistono persone che sono disposte ad arrivare tardi al lavoro e a prendersi insulti pur di salvare uno scoiattolo, mi fa sentire più sicura in questo mondo!
Perché è proprio questa l’Umanitá che vorrei incontrare ogni giorno.

 
 
 

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