Lombardia vaccini e avvisi
Graziano Morganti ci invia alcune considerazioni sulla campagna di vaccinazione Covid in Lombardia. Argomenti condivisibili se guardiamo quanto è accaduto anche qui a Monte Marenzo per un ultra ottantenne che ha dovuto recarsi a Sant’Omobono in Valle Imagna per vaccinarsi (lo stesso è accaduto ad alcuni anziani di Calolziocorte). E che dire di quanto accaduto ad alcuni cittadini di Favirano? Vi ricordate che i cittadini di Torre de Busi, spinti da discutibili scelte di appartenenza hanno voluto passare alla Provincia di Bergamo? Per quanto riguarda i servizi sanitari hanno riscontrato parecchi problemi. Ed è accaduto che appunto alcuni ultra ottantenni sono stati chiamati a fare il vaccino antiCovid, indovinate dove? … a Clusone! … A 63 km di distanza e, traffico permettendo, più di un’ora di tempo per arrivarci… Ma ecco cosa ci scrive Graziano.
Lombardia vaccini e avvisi:
Non ho capito 2 cose.
1) Hanno misurato le distanze dalla residenza del cittadino al centro vaccinale in linea d’aria? (eppure con Google maps o Tom Tom o altre apps si vedono le distanze effettive lungo le strade, boh!)
2) Con la CNS (carta nazionale dei servizi) siamo tutti registrati in Regione col Codice Fiscale che contiene data di nascita e molto altro. Quindi individuare gli ultra ottantenni è facilissimo.
I responsabili (politici e dirigenti regionali) sanno che cosa è un DataBase e che cosa si può ottenere usandolo? Con le risorse Hardware attuali gestire 10.000.000 di cittadini è facilissimo, certo bisogna avere idea di che cosa è possibile!!
35 anni fa(trentacinque) con i PC di allora (circa 10.000 volte meno potenti) gestivamo 6.000 utenti di videoteche e circa 50.000 titoli visti da loro e in loro presenza gli dicevamo cosa avevano già visto e cosa no.
È necessario che chi dirige abbia un minimo di idea di quali risorse sono offerte dall’informatica attuale se no faremo code fino ad impazzire senza risolvere nulla!
Nulla salus miseris urbis civibus erat.
E poi aggiunge:
Bertolaso e Moratti hanno tanti bravissimi tecnici in Regione, da affiancare a chi deve convocare per la vaccinazione, che possono valutare ad occhio le distanze: sono gli autisti delle auto blu, che stanno ore ad aspettare di trasportare qualcuno. Se li mettono a fianco di quelli di ARIA avremo risultati credibili e seri…
Graziano non la mette giù facile, come qualche strenuo sostenitore dell’operato di questa Giunta regionale vorrebbe far credere. Quello che dice è sacrosanto e la gestione dei vaccini, con i mezzi a disposizione, poteva essere decisamente più efficace.
D’altra parte cosa potevamo aspettarci dopo il fallimento delle mascherine, dei camici, dei tamponi, e via elencando?
Ognuno di noi potrebbe testimoniare di episodi accaduti in questi giorni di caos.
L’ultima, Ieri una persona a me molto vicina è stata chiamata alla vaccinazione; peccato che si era già sottoposta la scorsa settimana.
Un ricordo personale.
Nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso lavoravo nei servizi socio sanitari territoriali. Senza alcun supporto informatico abbiamo condotto la campagna di prevenzione del tumore alla cervice uterina mediante il pap-test. Era la prima volta che si faceva uno screening di questa natura e portata. In un territorio di 9 comuni abbiamo invitato per lettera migliaia di donne, eseguito l’esame, recapitato l’esito, avviate in ospedale quelle alle quali era stata riscontrata qualche criticità.
Come accennavo, utilizzando la posta, il telefono e nessun atto eroico.
La morale? Nessuna, tanto continueranno a votarli…