“Xantophyll” e “Phyllon” alla Chiesa di San Michele di Galbiate – Un luogo dopo l’altro
A Galbiate, in frazione San Michele, è presente la chiesa incompleta dedicata, appunto, a San Michele.
Questo luogo è già caratteristico di suo, trattandosi di una chiesa di cui esistono solo le mura esterne e al cui interno è possibile riempirsi gli occhi sia del paesaggio circostante ma anche del cielo azzurro.
Oggi e domani questo luogo si riempirà di arte, grazie alle esposizioni temporanee a cura del distretto culturale del Barro all’interno della rassegna “Un luogo dopo l’altro” e realizzate da Stefano Caimi (già vincitore della prima edizione del concorso Monte Barro Arte e Natura).
Entrambe le opere sono caratterizzate da un filo conduttore, le foglie:
Con “Xantophyll” un manto di foglie essiccate, in diverse tonalità, ricopre il pavimento della chiesa. Solo in alcuni punti le stesse sono di colore rosso, là dove il sole di mezzogiorno illumina il terreno. L’opera è poi variabile, nel senso che l’ingresso dei visitatori all’interno del sito fa sì che vari la posizione delle foglie stesse in modo continuo.
La seconda composizione è invece denominata “Phyllon”. Si tratta di una serie di opere ottenute tramite elettrodeposizione su foglie naturali che, partendo da un colore rossastro, diventeranno col tempo verdi tramite un processo naturale di ossidazione, facendo sì che le foglie “secche” tornino al loro colore “naturale” sovvertendo il tempo tramite la materia.
Questa sarà solo la prima edizione di “Un luogo dopo l’altro” dato che, come dice il nome stesso, l’intento è quello di valorizzare in questo modo molto particolare differenti luoghi siti all’interno del distretto culturale del Barro (di cui noi di Monte Marenzo facciamo parte).
Non mi rimane quindi che invitarvi a fare una bella passeggiata a San Michele domani in attesa di scoprire quale sarà il luogo dell’edizione del prossimo anno.
Andrea Mangione