27 gennaio 2022 – Giorno della Memoria
La lettura dell’ultimo libro di Edith Bruck, “Il pane perduto” (La nave di Teseo), vincitrice dell’ottava edizione del Premio Strega Giovani, ha suggerito la nostra redazione di fare un tributo oggi, 27 gennaio 2022, Giorno della Memoria.
Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio, approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. Nelle sue opere ha reso testimonianza dell’evento nero del xx secolo. Ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue.
«Racconta. Non ci crederanno ma tu racconta, se sopravvivi racconta anche per noi». È il1945 e una giovanissima Edith Bruck, non ancora quattordicenne, arrivata a Bergen-Belsen dopo una marcia disumana, si sente rivolgere questa preghiera da parte di altri prigionieri: compagni in fin di vita che lei stessa è costretta a trasferire nel Todzelt , la tenda della morte. Edith promette, e mantiene la parola. «Finché riuscirò, continuerò a testimoniare», assicura ancora oggi, novantenne, ricordando quel giorno a Bergen-Belsen, nel sesto lager in cui era stata trasferita dopo la deportazione ad Auschwitz.
Nel libro “Il pane perduto” fa un’amara riflessione sugli attuali rischi dei rigurgiti fascisti.
“Da figlia adottiva dell’Italia, che mi ha dato molto di più del pane quotidiano, e non posso che essergliene grata, oggi sono molto turbata per il Paese e per l’Europa, dove soffia un vento inquinato da nuovi fascismi, razzismi, nazionalismi, antisemitismi, che io sento doppiamente; piante velenose che non sono mai state sradicate e buttano nuovi rami, foglie che il popolo imboccato mangia, ascoltando le voci grosse nel suo nome, affamato com’è di identità forte, urlata, e italianità pura, bianca; che tristezza, che pericolo.”
Il Giorno della memoria sia anche il giorno di denuncia e azione contro il riproporsi di idee e aggregazioni nazifasciste.
Nel video Edith Bruck racconta la sua vita di sopravvissuta, Isabella Ragonese legge un brano di Edith Bruck e una poesia di Ilse Weber.
Cliccate sull’immagine per avviare il video.