Sono amico da una vita di Donato Di Santo, che con la famiglia abruzzese si trasferì giovanissimo nel nostro territorio, lavorando nelle piccole aziende della Brianza e studiando di sera. Dopo aver dimostrato notevoli doti politiche e intellettuali nel sindacato e come segretario della federazione provinciale Pci, fu chiamato a Roma per incarichi importanti.
Ora, dopo una lunga assenza ritorna a Lecco a presentare il suo ultimo libro Italia e America Latina, dove Donato ripercorre un’esperienza unica e inedita, la costruzione di una visione strategica di politica estera fatta di diplomazia, cultura, relazioni politiche, cooperazione economica e allo sviluppo, verso una regione che va dalla Terra del Fuoco al Messico, compresi i Caraibi.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si intrattiene con il segretario generale dell’Iila Donato Di Santo, presenti l’ambasciatore della Colombia presidente dell’Iila, Juan Mesa Zuleta, il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, e tutti gli ambasciatori dell’America Latina. Foto www. quirinale.it

Di questa visione strategica, avviata nell’ultimo Dopoguerra da persone illuminate, tra i primi Amintore Fanfani, Donato Di Santo negli ultimi trent’anni è stato uno dei principali animatori. Prima per aver diretto le relazioni con l’America Latina del Pci, Pds, ds, successivamente come Sottosegretario di Stato agli Esteri nel governo Prodi, poi coordinatore delle Conferenze Italia-America Latina, infine e sino al 2019 segretario generale dell’IIla (Istituto Italo – Latino Americano). Questo organismo, di fatto, è stato il centro propulsore delle politiche organiche del nostro Paese verso il Centro Sud del continente Americano.
Innumerevoli le iniziative, i progetti, le relazioni che Donato Di Santo ha avviato e intrattenuto con questa grande parte del Mondo, tanto da farne uno dei suoi più profondi conoscitori e studiosi in Italia.
Tutto questo è al centro dell’incontro che avrà luogo giovedì 3 marzo, ore 21, a Lecco presso la sala conferenze del Palazzo delle Paure in Piazza XX Settembre.

Angelo Gandolfi