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Ghiacciai, dighe, zone umide

Non sarà un caso che, in questo cambio di stagione, proprio alla vigilia di importanti elezioni, tra i molti (interessanti!) appuntamenti culturali di settembre tra Lecco, la Brianza e le Valli, si trovi quello della serata di sabato 24 a Valmadrera, che vi invitiamo a non perdere.

Sì, perché è importante non perdere di vista ‘lo stato dell’arte’ in cui tutti noi ci troviamo. Incontrarsi a parlare di  “Ghiacciai, dighe, zone umide” è guardare al nostro presente.

Può essere un modo per ricordare a noi stessi, e segnalare ancora una volta alle diverse forze politiche, quanto essenziale sia, oggi più che mai, guardare alla sorte del nostro pianeta ed a quanto, singoli, collettività o partiti, possiamo (forse) ancora fare.

L’incontro conclude una rinnovata edizione del  Festival Fest in Val” che, negli anni pre-covid, il Comune di Valmadrera, con altri, promuoveva soprattutto come occasione di socialità.

Quest’anno, proponendo due serate, si è voluto integrare lo spirito festoso dell’occasione con spazi di riflessione, scegliendo come sede il prestigioso Centro Fatebenefratelli, che offre un’atmosfera di bellezza e raccoglimento.  

Per la serata di venerdì 23, centrata su ospiti di fama come il cantautore Enrico Ruggeri e la violinista ukraina Kateryna Poteriaieva – già protagonista del “Concerto per la pace” alla Scala di Milano –  il pubblico, oltre a godere del momento musicale, potrà dialogare su  “La guerra, gli uomini e la musica”.

L’evento conclusivo di sabato 24 mette a fuoco un altro tema d’attualità.

Quello della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici, riprendendo il filo di un precedente incontro svoltosi in paese sull’argomento, curato dal prof. Saul Casalone  (docente di fisica al Liceo Scientifico Grassi di Lecco e premiato al CERN di Ginevra per un suo progetto didattico), accolto con grande interesse.

In questa nuova occasione, coordinata dallo stesso docente, si è inteso dare voce anche ad altri relatori per offrire il resoconto di più ricercatori, che avessero diversi percorsi di formazione, competenze e sensibilità, invitandoli a declinare l’argomento anche in senso locale.

Provando, cioè, ad illustrare come i  cambiamenti globali vadano ad impattare anche sui nostri paesi e sulle nostre vite e quali siano le sfide che il nostro territorio, dalla montagna al fiume, deve, più da vicino, affrontare.

Dalla montagna al fiume.

Si partirà con l’intervento del glaciologo dell’Università degli studi di Milano, Roberto Azzoni, per raccontare lo stato di salute dei ghiacciai alpini.

A seguire, Ruggero Meles e Marco Mazzoleni, esperti di montagna e redattori di Orobie (l’uno come alpinista e scrittore, l’altro come fotografo d’Alpe) parleranno  del loro attuale impegno per un ampio réportage sulle dighe lombarde.

Di come si possano riscontrare i segni evidenti di un equilibrio in crisi, in quelle aree naturalistiche così preziose come sono le zone umide attorno ai nostri fiumi, riferirà Michelangelo Morganti, ornitologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

L’ultimo intervento, a cura di Davide Panzeri, responsabile del Programma Europa per il gruppo di ricerca “ECCO think tank”, ricondurrà il tema della transizione ecologica alla dimensione più allargata, sovranazionale, quadro di riferimento irrinunciabile per affrontare la sfida globale.

CM

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