Mentre la gente celebrava la bontà del Natale…
E’ inutile negarlo, c’è della cattiveria nella decisione della Giunta di Regione Lombardia, e in misura anche maggiore da parte del Governo nazionale, che a dispetto di tanti (troppi) pronunciamenti in favore delle famiglie e della sbandierata eccellenza dei servizi in favore delle disabilità, hanno tagliato sulle Misure B1 e B2 relative al sostegno dei caregiver familiari con persone affette da disabilità gravissime.
A partire dal 1° giugno 2024, più di settemila situazioni con gravissima disabilità che vivono in Lombardia vedranno decurtare da 650 a 400 euro mensili il proprio contributo per l’assistenza domiciliare. Una situazione analoga riguarderà ulteriori diecimila persone con grave disabilità, che ricevono contributi per la loro assistenza da parte dei Comuni.
La scusa è semplice e l’abbiamo sentita mille volte: le risorse tolte immediatamente alle famiglie serviranno a potenziare in futuro i servizi. Quando mai se in questi anni abbiamo assistito ad un progressivo impoverimento di tutti i servizi territoriali?
Ancora una volta le famiglie con persone gravemente disabili, che già oggi vivono una situazione estremamente problematica, saranno lasciate sole e con poche risorse. I servizi pubblici a sostegno di queste persone sono attualmente pesantemente sotto finanziati e ritenere che possano, anche se potenziati, sostituire l’impegno h24 di un caregiver è pura irresponsabilità.
Guardiamo in faccia la realtà. Come giustamente ha sottolineato la Ledha chi si occuperà della progettazione, programmazione e implementazione di questi servizi? I servizi sociali comunali che già oggi stentano a sostenere il carico lavoro, anche solo amministrativo, causato dalla proliferazione di nuove misure? Chi avrà il tempo di incontrare e parlare con queste persone e i loro nuclei familiari -molti dei quali oggi sconosciuti ai servizi sociali comunali- per capirne le caratteristiche, le esigenze e le richieste? E con quale personale saranno gestiti questi servizi, dato che già oggi si fatica a trovare educatori, operatori socio-sanitari e altre figure qualificate previste per l’assistenza domiciliare e scolastica?
Questa decisione sarebbe profondamente ingiusta anche se ad essere lasciata in grande difficoltà fosse una sola persona affetta da gravissima disabilità, ma qui stiamo parlando di migliaia di famiglie già duramente provate. Solo in Regione Lombardia più di 7.000, di queste 1.000 con la Sla.
Se poi la delibera della Regione Lombardia è stata molto solerte a recepire il piano per la gestione del Fondo nazionale per la non autosufficienza 2024 che, come previsto dal Piano nazionale, prevede tagli ai contributi per i caregiver familiari, è facile immaginare quante siano le persone colpite in tutto il Paese.
Quindi, come già fatto dalle associazioni come la Ledha, AISLA e tante altre che si stanno mobilitando, chiediamo alla Regione Lombardia e al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di sospendere l’entrata in vigore dei provvedimenti e convocare un tavolo di confronto per affrontare soluzioni più coerenti a quelle di un paese civile.
Gerolamo Fontana
Presidente UILDM “Daniele Genazzini”
della Provincia di Lecco
Penso che a fronte dell’applicazione di una legge sia indispensabile che tutte le indicazioni di essa vengano attivate in modo sincrono ed efficace. Nel caso specifico stiamo parlando di persone in gravissime difficoltà quotidiane e se anche il passaggio ad una maggiore assistenza diretta possa avere delle motivazioni, mi sembra assolutamente necessario attivare primariamente i servizi e valutarne l’efficacia, solo dopo operare la riduzione dei contributi. Purtroppo ciò non sembra una strategia politica di chi ci governa al momento. Le dichiarazioni di molte associazioni di malati in merito al disastro che la riduzione dei contributi produrrebbe sulle persone con gravi disabilità e le loro famiglie indica come, in modo preoccupante, ci chi governa veda il welfare come un lusso piuttosto che un dovere.
“La lunga notte del cargiver”: forse i nostri lettori ricorderanno il racconto non di fantasia pubblicato tempo fa da Angelo Gandolfi sul nostro sito. Forse vale la pena rileggerlo (qui il link https://www.unpaeseperstarbene.it/2021/la-lunga-notte-del-caregiver/) alla luce di quanto scritto da Gerolamo Fontana che, oltre ad essere Presidente UILDM della Provincia di Lecco, è uno dei Soci Fondatori della nostra Associazione UPper, così come è nostro Socio Fondatore Fabrizio Fontana.
Nel suo intervento Gerolamo denuncia la decisione della Giunta di Regione Lombardia e del Governo nazionale di tagliare drasticamente il sostegno destinato ai caregiver di familiari affetti da disabilità gravissime.
Sono caregivers coloro che affiancano e assistono, giorno e notte, un proprio congiunto ammalato e/o disabile.
Conosciamo le difficoltà economiche e l’impegno di servizio che le famiglie con persone disabili devono sostenere, quindi come Associazione UPper ci uniamo all’appello lanciato da Gerolamo per chiedere alla Regione Lombardia e al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di sospendere l’entrata in vigore dei provvedimenti di taglio al contributo e convocare un tavolo di confronto per mettere in atto soluzioni più confacenti al vissuto reale delle persone e più coerenti con quelle di un paese civile.
Il Direttivo Associazione culturale UPper Monte Marenzo