Biglietti: “Camera d’aria”
Angelo manda un messaggio a Sergio: “Vai su youtube e ascolta l’audiolibro della novelletta di Schnitzler “Io”, dura solo 16:20. Irraggiungibile.”
Sergio lo ascolta ed è d’accordo con il giudizio di Angelo.
Una parte cruciale del racconto è rappresentata dall’evolversi del conflitto interiore del protagonista, Richard Stauber, che culmina in un fenomeno angosciante: la perdita della memoria. Per fronteggiare questa situazione, il protagonista sviluppa un sistema per mantenere il controllo sulla propria vita quotidiana: comincia a scrivere biglietti che attacca agli oggetti che utilizza, annotando informazioni essenziali per ricordare cosa fare e come comportarsi.
Sergio ricorda anche un altro personaggio: in “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez, il patriarca José Arcadio Buendía, utilizza un sistema simile ai biglietti per contrastare la perdita di memoria. Il paese di Macondo è colpito da una misteriosa epidemia di insonnia, che causa anche perdita progressiva della memoria tra gli abitanti. Questo fenomeno, inizialmente visto come una curiosità innocua, si rivela devastante: gli abitanti non solo dimenticano eventi e volti, ma iniziano a perdere la capacità di riconoscere oggetti e il loro scopo. Per fronteggiare questa amnesia collettiva, José Arcadio Buendía adotta un ingegnoso stratagemma: scrive etichette da attaccare agli oggetti quotidiani, specificando i loro nomi e il loro utilizzo. Ad esempio, su una mucca scrive: “Questa è una mucca. Va munta ogni mattina per ottenere il latte, che deve essere bollito per essere bevuto”.
Ecco… i biglietti…
Potremmo anche noi di UPper scrivere ogni tanto un biglietto per ricordarci e far ricordare a cosa servono oggetti e sentimenti, cercare di non perdere l’identità e il senso della realtà. Provare a preservare il significato di sé stessi e del mondo contro le forze dell’oblio e della disgregazione.
Allora Sergio prova col primo biglietto:
“Camera d’aria”
Potremmo scrivere: “Strutture circolari elastiche, generalmente di gomma, che si trovano all’interno degli pneumatici di biciclette, automobili o altri veicoli. Si gonfiano con aria per permettere il funzionamento degli pneumatici e assicurare un’adeguata ammortizzazione durante il movimento.”
Bene. Però…
La notizia è di ieri: Yasmine, bambina di 11 anni, originaria della Sierra Leone, partita da Sfax, in Tunisia, gridava aiuto nel buio della notte, è stata salvata al largo di Lampedusa mentre cercava di attraversare il Mediterraneo su un’imbarcazione di fortuna. Aggrappata a una camera d’aria per sopravvivere, è stata recuperata, stremata ma viva dai soccorritori dell’equipaggio della nave Trotamar III, organizzazione non governativa tedesca Compasscollective. Sopravvissuta dopo tre giorni in mare dal naufragio del barchino su cui viaggiava con altre 44 persone, tutte scomparse. La sua storia incarna il dramma dei migranti che sfidano il mare in cerca di una vita migliore.
Allora il biglietto di “Camera d’aria” potrebbe essere riscritto per il suo uso così:
“Cerchi di vita gonfiati di speranza, tenaci galleggianti tra le onde della disperazione. Hanno sostenuto i corpi e i sogni di chi sfida il mare per cercare una terra promessa, portando con sé il peso di un mondo perduto e la forza di un mondo da costruire.”
Grazie ad Emilio che ci fa conoscere un altro aspetto del lucro che molti fanno sul traffico di esseri umani: gommoni di fattura scarsa, in grado di fare un unico viaggio, spesso affondano poco dopo aver lasciato la costa. Via via che si sgonfiano le camere d’aria la gente annega… Come vorrei che il loro uso rimanga al significato originario.
Intanto oggi La Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere (MSF), conclude le sue operazioni nel Mediterraneo centrale. Nonostante le oltre 12.675 persone soccorse e le 190 operazioni di salvataggio effettuate da giugno 2021. Annunciano la fine delle operazioni per colpa di leggi assurde e insensate, dal decreto Piantedosi del gennaio 2023 al suo inasprimento del dicembre 2024.
non vorrei distruggere i sogni di chi; con una camera d’ aria cerca e spera di fare chissà cosa, ai miei tempi s i sciava sulla neve, (io non avevo i soldi per comprare uno slittino) da anni ormai (ecco perché le camere d’ aria non han piu valore) si utilizzano pneumatici tubeless o liquidi che vengono inseriti all’ interno degli pneumatici, rendendo di fatto controproducente e inutile l’ utilizzo delle camere d’ aria, mi spiace ma cosi è, per questo vengono messe nelle imbarcazioni, costano meno dei giubbini di salvataggio di fatto sono d’ accordo col pensiero di Sergio : “Allora il biglietto di “Camera d’aria” potrebbe essere riscritto per il suo uso così:”
oggetto inutile e inutilizzabile nei paesi occidentali, specialmente grazie al fatto che è diventato introvabile, in quanto i trafficanti di esseri umani ne raccolgono la maggior parte, per poterli mettere sulle imbarcazioni a costo zero. Si può sempre scegliere ( per fortuna e non si sa per quanto ancora) se guardare il dito o la luna