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Rondini clandestine?

Avete presenti le rondini?

Tutti gli anni, anche se da un po’ se ne vedono sempre meno, le rondini arrivano in primavera e nidificano o vanno a rioccupare i nidi lasciati in autunno, sotto i cornicioni delle nostre case o quelli delle chiese o dei palazzi del Comune dei nostri paesi e città.

Accade da secoli e da secoli poi le vediamo sfrecciare in primavera ed estate nei nostri cieli, garriscono (quando emettono il loro tipico suono che a noi pare festoso)  e vanno a comporre cerchi intorno ai campanili.

Ce ne sono sempre meno, dicevamo, ormai decimate dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento, ma ce ne sono ancora che appunto in primavera migrano dall’Africa dove sono rimaste d’inverno, attraversano il mediterraneo e giungono fin qui da noi e anche più a nord.

E d’estate avviene il miracolo della vita. Depositate alcune uova nei loro nidi finalmente le uova si schiudono e nascono alcuni piccoli rondinini, sempre affamati e pigolanti, col becco spalancato pronti a ricevere il cibo che mamma e papà si affannano tutto il giorno a catturare e a portar loro.

Stamani io ed Adriano, sollecitati da Pina, Daniela ed Angelo, siamo andati a vedere e fotografare con uno zoom, i piccoli che si sporgevano da uno dei nidi costruiti sotto il cornicione del Comune di Monte Marenzo e, in un altro nido, mamma rondine (o il papà?) che si era posata per un breve istante a riposare mentre uno dei piccoli guardava incuriosito Adriano che gli scattava una foto.

Che bella storia vero?

Guardando le foto però ho azzardato un paragone: le rondini vengono dall’Africa, attraversano il mare in volo (qualche povero disgraziato lo fa con i barconi), arrivano qui e poi nascono i piccoli. Non ci si chiede se questi piccoli esseri sono italiani o stranieri. Lo facciamo solo per i bambini.

Quel piccolo che ci guarda incuriosito non sa che da qualche tempo, nella stessa casa comunale pochi metri sotto di lui, ci sono piccole cerimonie quando alcuni migranti ottengono finalmente la cittadinanza italiana. Non sa neppure che le nostre leggi impediscono ai piccoli bambini figli di extracomunitari la cittadinanza anche se nati qui in Italia.

Non lo sa. Chissà quale legge gli permette di vivere sotto i nostri cornicioni e, una volta apprese le straordinarie nozioni del volo, sfrecciare nei nostri cieli e, in autunno migrare per poi tornare qui in primavera da adulto e ricominciare una nuova vita?

Un pensiero su “Rondini clandestine?”

  1. Al di là della clandestinità, parola che ai tempi dei tempi non esisteva, la rondine ci ha sempre portato compagnia e serenità, quando la sera, all’imbrunire, garrendo in circolo riempivano il nostro cielo in giri rotondi, magari bagnandosi o bevendo in qualche piccola pozza d’acqua e già il frinire dei grilli inondava l’aria e più tardi arrivavano i pipistrelli che si avvicinavano col volo cieco e noi bambini che avevamo paura e ci scansavamo… e poi più tardi ancora le lucciole riempivano i prati…. che bei ricordi….Ora è rimasto poco di tutto questo, solo qualche nido di rondinella….Ma siamo allora così vecchi, soprattutto solo noi siamo consapevoli e ricordiamo di avere perso tutto ciò?

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