Il 25 Aprile a Monte Marenzo, 70 anni dopo…
Il 25 Aprile a Monte Marenzo, 70 anni dopo è cominciato presto.
E’ cominciato presto per Vittoria Mangili, quasi 100 anni, che tra le prime ha appeso il tricolore alla finestra.
Il 25 Aprile è cominciato presto per i bambini nati l’anno scorso a Monte Marenzo. I loro genitori li han portati con il passeggino davanti al Comune e il Sindaco, Paola Colombo, ha consegnato loro una piccola pianta, un ulivo. L’Amministrazione ha voluto fare questa piccola cerimonia, che si svolge in primavera a Monte Marenzo da 23 anni, fin dal 1992, quella di far porre a dimora un albero per ogni neonato (i nati del 2014 sono 9 femmine e 8 maschi, di questi 3 i nuovi nati alla Levata). E’ stato bello far iniziare così il 25 Aprile a questi nostri piccoli concittadini.
Il 25 Aprile 2015 a Monte Marenzo ha visto una bella partecipazione di cittadini che hanno voluto esserci oggi, sull’attenti all’alzabandiera e cantando l’Inno di Mameli. Stretti intorno a Elio Bonanomi, capogruppo degli Alpini di Monte Marenzo, che ha letto i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale, accanto alle bandiere dell’ANPI e delle altre Associazioni di Monte Marenzo presenti e si sono uniti in preghiera a Don Giuseppe. Oppure hanno preso in prestito qualche libro dal tavolo allestito per l’occasione dalla Biblioteca.
Il 25 Aprile, 70 anni dopo la Liberazione è stata una occasione di riflessione con le parole piene di saggezza pronunciate dal Sindaco che ha ricordato gli orrori della guerra e della dittatura fascista e nazista e di come anche oggi il mondo e alcuni popoli siano costretti a vivere in guerra e senza libertà. Ed è stato commovente che Paola abbia concluso il suo discorso con le parole dell’intervista che abbiamo fatto ad Enrica Femia che invita : “Ai ragazzi di oggi direi questo. Cancellate dai vostri libri e dalla vostra mente la parola guerra. La parola guerra è la più brutta parola che abbiamo nei vocabolari delle lingue di tutto il mondo. Leggete la storia e imparate dagli errori e dagli orrori compiuti, affinché non abbiano più a ripetersi. Ai ragazzi direi di studiare. Abbiamo bisogno di cultura e di conoscenza, per evitare nel futuro di commettere tanti disastri verso l’umanità e la natura intera, come si sta facendo purtroppo in questi tempi. Ai ragazzi direi di aprirsi agli altri, di guardare le persone negli occhi, di guardare tutte le persone, anche se diverse, per imparare che non esistono “razze”, ma esistono gli “uomini”.
Il 25 Aprile doveva essere una scampagnata al Parco Penne Nere dopo la cerimonia ufficiale, ma le previsioni meteo (e qualche goccia già stamattina) hanno impedito il pranzo in stile “Alpino” e si è ripiegato con un piccolo rinfresco offerto dall’Amministrazione Comunale.
Ma prima, per festeggiare il 25 Aprile 70 anni dopo la Liberazione, ho voluto ricordare il senso di una canzone, Bella Ciao, che è diventata l’inno di questa giornata (abbiamo preparato un CD con 13 versioni da tutto il mondo). E basta ascoltare con attenzione il testo per capire la sua forza. Improvvisamente, una mattina, ci si sveglia e non si è più liberi. Allora si chiede aiuto a chi, tra il 43 e il 45, ha rischiato e dato la vita per la nostra libertà. Quelli che venivano chiamati “banditi”, i giovani partigiani. Donne e uomini che verranno ricordati con un fiore.
Una mattina…
Il 25 Aprile a Monte Marenzo tutti hanno colto l’invito a cantare “Bella Ciao”
Grazie a Adriano Barachetti per le due gallerie fotografiche dei nuovi nati del 2014 e della cerimonia del 25 Aprile 2015.