Era proprio così! “C’era niente…” diverte e commuove gli anziani di Caprino Bergamasco
E’ stato un pomeriggio speciale quello di mercoledì 20 ottobre alla RSA dell’Istituto delle Suore Canossiane di Caprino Bergamasco.
Nella sala adibita a conferenze e dotata di maxischermo, è stato proiettato il film “C’era niente”.
Durante la proiezione abbiamo colto l’espressione attenta degli spettatori. Molti hanno riso divertiti alle battute di Giovanni o alle espressioni di Vittoria. Tutti si fanno più attenti agli ammonimenti ed ai ricordi drammatici di Laura, Emilia e Bambina.
E a tratti abbiamo colto alcuni commenti ad alta voce (a volte in dialetto) dal pubblico che si sono identificati nei racconti dei protagonisti: “Era proprio così!”, “Quella me la ricordo… era l’andadura”, “E’ vero… C’era niente!”…
Gli spettatori sono tutti anziani e qualche accompagnatore più giovane. Il film è stato proiettato nell’ambito del progetto di “Custodia sociale”, a cura dell’Assessorato Servizi Sociali del Comune di Caprino Bergamasco in collaborazione con il Comune di Cisano Bergamasco, l’Azienda Isola e la Cooperativa Sociale SER.e.N.A.
L’Assessore Asha Mastini ci spiega che è un progetto rivolto ai cittadini con oltre 65 anni che sono invitati, tutti i mercoledì, a partecipare a momenti di gioco, musica e cultura.
Gli operatori sociali che curano la programmazione ci hanno contattato per proporre agli Ospiti della Casa di Riposo e agli anziani di Caprino il film “C’era.. niente”. Noi siamo intervenuti anche in rappresentanza di Carla Magni, Presidente di Auser Monte Marenzo e ringraziamo la Madre superiora per l’accoglienza e Ivo Perego. Ringraziamo anche Giorgio Toneatto per le foto scattate ieri pomeriggio.
Alla proiezione sono state invitate Chiara Burini e Maricela Fontana, che hanno realizzato il film nel 2015 con il supporto ed il patrocinio dell’Associazione AUSER Monte Marenzo nell’ambito del progetto WorkStation della Comunità Montana Val San Martino Lario Orientale, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Monte Marenzo.
Alla realizzazione del film collaborammo anche noi di UPper, seguendo e guidando Chiara e Maricela che si sono relazionate con gli anziani di Monte Marenzo che Auser aveva individuato, entrando nelle loro case, parlando con loro sotto l’obiettivo delle fotocamere di Giorgio Toneatto usate come mezzi di ripresa video, e poi individuando le scene da mettere nel film tra tanti altri momenti delle tante ore di riprese filmate, in un faticoso ma efficace lavoro di montaggio.
L’idea era quella di raccogliere in un video le testimonianze di chi era adolescente nella prima metà del secolo scorso, capire come era la cura e la relazione tra le persone e in famiglia. E poi scegliere i racconti dei protagonisti sui giochi d’infanzia, sulla scuola, su come si nasceva e come ci si curava, su come la vita era dura in una comunità prevalentemente contadina. Non potevano mancare i ricordi delle guerre che hanno segnato indelebilmente le loro vite.
Così, sei anni fa, Chiara e Maricela hanno intervistato Vittoria Mangili di 99 anni, Bambina Milani di 90 anni, Giovanni Ravasio (93 anni), Carmelina Laura Ravasio (85 anni), Emilia Cattaneo (76 anni), che hanno dato la propria testimonianza per questi “Racconti del ‘900“, un affresco per immagini e parole di come è stata la loro vita quando erano bambini e ragazzi. Persone che hanno raccontato storie fuori dall’ordinario: i campi di concentramento, ragazzine che si sono fatte carico di intere famiglie e che hanno dovuto andare avanti con le proprie forze, accontentandosi di poco; padri e madri coraggiosi, persone che, con il poco a disposizione, cercavano di aiutare come potevano il prossimo.
Il video ha l’obiettivo anche di consegnare alle future generazioni il vissuto dei protagonisti. Riportiamo qui le significative considerazioni che hanno fatto Chiara e Maricela nelle scene finali del film:
La frase che ci siamo sentite dire molte volte è questa: “Allora c’era niente! Era tutto un altro mondo!”. È proprio grazie a queste poche parole che abbiamo capito la grande importanza delle persone che abbiamo conosciuto.
Abbiamo capito infatti che i nostri anziani sono preziosi poiché sono i custodi dei tesori delle nostre tradizioni, della nostra cultura, di valori che a poco a poco si stanno perdendo.
Infine, la cosa che ci ha stupite di più è che, pur avendo vissuto questo tipo di esperienze, sono persone che amano le piccole cose: stare insieme, volersi bene, tenere unite le proprie famiglie ed andare avanti… insieme!
Quando iniziano a scorrere i titoli di coda con i ringraziamenti l’applauso è caloroso, tutti a dire “brave” a queste due fantastiche ragazze che, anche dietro la mascherina, mostrano nei loro occhi il loro sorriso.
Sergio Vaccaro – Associazione culturale UPper Monte Marenzo
Alcune donne anziane presenti accanto a me in sala dicevano che è stato bello ascoltare i racconti di vita di alcune persone anziane di Monte Marenzo.
Durante la proiezione ad un certo punto, quando Giovanni Ravasio diceva che una volta non c’era niente c’era tanta povertà non c’era neanche l’acqua nelle case, eppure c’era rispetto tra figli, genitori e nonni, più di oggi, a quei tempi era usanza dare del VU , la parola era una sola e la rispettavano tutti.
Queste sono le parole di alcuni spettatori che hanno partecipato ieri:
“La proiezione di ieri è stata molto bella e interessante. Ai nostri anziani è piaciuta molto
Grazie. ”
“Grazie mille, veramente interessante. Questa è cultura.”
“Sicuramente ricorderanno questo pomeriggio grazie ancora a tutti voi e speriamo di incontrarci ancora per futuri eventi”
Grazie a Ivo Perego per il suo grande aiuto e la sua dedizione. A Sergio Vaccaro per il bellissimo articolo a Giorgio Toneatto per le foto e grazie alla loro collaborazione che ancora una volta ieri ha rinnovato il loro supporto e la loro fiducia verso me e Maricela.
Grazie a tutti di cuore.
I ricordi dei protagonisti di questo film, man mano il tempo passa, acquistano lo spessore di un documento storico, di quella storia di vite minute e quotidiane di eguale valore della storia dei grandi personaggi e dei grandi eventi citati nei libri di testo. Grazie a Chiara, Maricela, Sergio e Giorgio che questo lavoro non lo lasciano dimenticato su uno scaffale, ma lo fanno vivere in incontri come questo di Caprino.