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La cena della Fraternità universale

La prima inquadratura è verso la strada. Poi alcune persone posizionano dei tavolini e delle panche. La voce di don Angelo Cupini ci dice che “La strada ci ospita. Quindi la strada ci unisce. Diventa casa per alcune ore ed è stata curata, ieri ed oggi, ma anche prima, perché tutti ci trovi un po’ meglio… La strada permette che le nostre differenze si incontrino, e che diventino stimolo per resistere alle difficoltà…”.

Poi si sentono i rumori del coltello che taglia il cocomero e quello che taglia la cipolla…

La strada piano piano si anima di gente.  E vedi persone di differente etnia. E di religione diversa: l’abito chiaro dell’Iman e quello scuro del sacerdote,,,

Se le immagini potessero trasmettere gli odori adesso sentiremmo il profumo speziato del cous cous e quello del condimento dei ravioli…

Inizia così il piccolo video che ci invia l’amico UPper Carlo Limonta, che ha condensato in cinque minuti un video più lungo girato in occasione della Cena della Fraternità universale, tenuta il primo luglio nel rione di Chiuso a Lecco, organizzato dal centro islamico Assalam, dalla Casa sul Pozzo, dal CPIA Fabrizio De Andrè e dalla Comunità pastorale Beato Serafino.

L’invito ai più di quattrocento invitati, gente del rione e amici e conoscenti, era quello di “mischiarsi”, di stare con persone nuove. Cenare insieme e invitarsi è un gesto di cordialità e di ospitalità. Viviamo lo stesso spazio fisico, proveniamo da luoghi diversi del mondo, abbiamo culture e gusti diversi, ma sperimentiamo che possiamo non solo tollerarci ma anche scoprirci con ricchezze umane da condividere. Il primo segno è accorgerci della presenza reciproca, ci incontriamo e possibilmente riduciamo le contrapposizioni.

Il video di Carlo mostra questo incontro, fatto anche di sorrisi, a volte espressi dagli occhi se il volto è coperto dalle mascherine. Mostra le donne velate che preparano il cibo e i ragazzi del Progetto Crossing che servono gli avventori.

Poi, con la voce Alice Bettinelli, ascoltiamo una poesia di Rumi, famoso autore mussulmano:

Se ami, abbandona le astuzie,

trasforma te stesso in un folle

Devi fare di te uno straniero

devi radere al suolo i tuoi muri:

di chi vive alla casa d’amore

diventa un compagno.

Sette volte detergi il tuo cuore

da tutto quell’odio funesto.

Ringraziavi l’amore, per ogni

suo dono prezioso: ora lascia

i tuoi averi, da’ in dono te stesso,

 diventa un omaggio.

…..

Carlo ci confessa l’emozione suscitata da quei versi.

Il video mostra anche il momento importante dopo i discorsi fatti prima della cena da parte dei rappresentanti di alcune realtà istituzionali e di volontariato che operano nel territorio di Lecco e la loro firma del documento nella logica di Abu Dhabi, il documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato da Papa Francesco e dall’Imam di Al-Azhar.

Quindi per La casa sul Pozzo sono intervenuti Don Angelo Cupini e Doretta Panzeri, presidente dell’associazione comunità di via Gaggio; Usama El Santawy, imam del centro Assalam; Renato Cazzaniga preside del CPIA Fabrizio De André, Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti; don Ottavio Villa, parroco comunità pastorale Beato Serafino; il Prevosto di Lecco don Davide Milani; Don Andrea Lotterio, parroco di Malgrate e Don Mario Proserpio.

Gli interventi completi si possono ascoltare in questo video (qui il link).

Cliccando sull’immagine potete vedere il video breve di Carlo Limonta.

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