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3 Capodanno. La speranza nel sole. La Luna, le civiltà

Il carro del sole di Trundholm (1400 a.C.), Copenaghen, Nationalmuseet. Da Il Grande racconto delle stelle, Piero Boitani, Il Mulino 2012

La speranza nel Sole

Per l’uomo del Neolitico, i due solstizi rappresentavano i momenti critici dell’anno: il Sole doveva fare qualcosa di particolare e cioè invertire il moto del suo punto di levata. La maggior parte delle popolazioni si può supporre che celebrasse il Capodanno in occasione del solstizio d’inverno quando la speranza che esso riprendesse a salire nel Cielo, a scaldare le popolazioni ed a far rinascere la natura, non era solo un problema di carattere scientifico ma una questione vitale per la sopravvivenza.

È proprio da questa importanza essenziale che nasce la necessità di dedicare al Sole, venerato come una divinità, voti, preghiere, celebrazioni (Riti) perché esso riprendesse, ogni volta di nuovo, a salire nel Cielo.

 

 La Luna, le civiltà

“L’aspetto della Luna in cielo”, miniatura tratta dal manoscritto “Les premières Œuvres de JACQUES DEVAULX, pillote en la marine”, ms. Français 150, c. 24v, 1583, Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Parigi.
Da folia magazine di Franco Cosimo Panini

L’anno solare non era l’unico Ciclo osservato nella Preistoria: la Luna era considerata da molti popoli un astro altrettanto importante e si hanno testimonianze relative all’individuazione di una sorta di Capodanno Lunare.

Nel corso della Storia, le diverse civiltà in ogni tempo e in ogni luogo, hanno elaborato modalità simili e diverse per dare una misura al Tempo e decidere il punto d’Inizio del Ciclo temporale e le sue scansioni.

 

Cristina Melazzi, terza parte

Testi liberamente tratti e rielaborati da Storia e riti di Capodanno, Guido Cossard, Rizzoli 1999
Monte Marenzo, 31 dicembre 2022

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