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Alla festa comunista/4

Abbiamo approfittato della settimana di ferragosto per rievocare con qualche foto trovata nell’album dei ricordi (rigorosamente stampate, non c’era il digitale) le tante Feste de’ L’Unità, le feste dei comunisti di Monte Marenzo che si sono svolte per oltre 15 anni dalla fine degli anni Settanta fino al 1993: prima in un campo vicino al Piodino (era in territorio di Torre de Busi), poi per diversi anni alla Levata, ed infine in via Colombara a Monte Marenzo.

Abbiamo digitalizzato alcune stampe e le abbiamo pubblicate a puntate, prima la Comunità degli adulti (a questo link) che frequentava le feste, poi la comunità dei bambini, dei giovani, della leggerezza (a questo link), e poi gli Ospiti della comunità del sapere e della politica (a questo link).

Cosa manca?

Manchiamo noi. I tanti, tantissimi volontari che hanno contribuito a far funzionare quelle bellissime Feste. Un anno ci contammo e pare fossimo arrivati alla bella cifra di 90 persone!

C’erano i compagni che curavano la parte burocratica dei permessi, pensavano agli approvvigionamenti e contattavano gli Ospiti e le orchestre che avrebbero allietato le serate; quelli che una settimana prima dell’inizio della festa trasportavano i materiali ed iniziavano a montarli (Gerolamo, quanto fil di ferro hai usato?); e poi le compagne ed i compagni, le amiche e gli amici, che si avvicendavano in cucina (Vincenzo, Ada, Carla, Lia… quanti piatti buonissimi avete cucinato, ma c’era anche chi doveva pelare le patate!) e alla griglia Tullio Colombo e il suo braccio destro Franco, quante salamelle e costine avete abbrustolito?); Tullio (Fasolin) sfornava patatine e calamari croccanti; al bar (sotto il controllo di Gianni), al servizio tavoli, alla cassa, allo stand dei premi (quante volte Adolfo ha detto “Gira la ruota”?) e allo stand dei libri con Angelo e Cristina… e poi i compagni che smontavano il tutto… Quelli che facevano il turno di notte e vigilavano sulla sicurezza…

E poi uno stormo di ragazzine e ragazzini, meravigliosi, che sapevano unire divertimento e impegno, contagiosi per la loro allegria e leggerezza.

Non ce la facciamo proprio a fare nome e cognome di tutti (troppo tempo è passato e abbiamo troppi capelli bianchi), ma senz’altro saprete riconoscerli dalle foto.

Qualche settimana dopo la Festa, tirati i conti, si festeggiava tutti a Cascina Spaiano.

Tanta fatica ma anche grandi soddisfazioni per “aver fatto comunità”.

4^ PARTE. LA COMUNITA’ DEI VOLONTARI

 

4 pensieri su “Alla festa comunista/4”

  1. Grazie Angelo per questi ricordi.
    Tanto e tanto lavoro ma sempre con allegria.
    Mai stanchi perché eravamo giovani ma anche perché c’era la gioa di stare insieme.
    E fare comunità.
    Che bello sarebbe se i giovani di oggi provassero questa gioa!!!!!
    Vanda e Tullio Fasolin

  2. “Ricordi Indelebili:
    Il tempo passa, ma i ricordi rimangono. Guardando le foto di tutti i volontari che si prestavano per una buona riuscita del festival, mi sembra ieri. Si dice che un’immagine valga più di mille parole, e guardando queste foto, mi torna in mente il primo festival dell ‘Unità che si è svolto nel campo di mio zio, Macu, vicino alla Madonna del Piudino. È bello, ogni tanto, rispolverare questi ricordi, bravo Angelo Gandolfi.

  3. Grazie ANGELO per aver ravvivato tanti bellissimi ricordi di una comunità che, ancora oggi, fa tesoro dei suoi valori solidali.
    Un abbraccio…..
    D&M

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